Wall Street chiude piatta, Europa vista debole

Seduta di ieri stazionaria per l’indice S&P 500 che chiude in rialzo dello 0,13%, mentre il Nasdaq Composite termina negativo dello 0,98%, indice al quale ha difettato il supporto del settore energetico. Da segnalare come per il Dow il primo semestre dell’anno si concluda con la peggiore performance dal 1970.

Ancora pesanti i finanziari con l’indice di settore in discesa dello 1,5%, pesante in particolar modo Lehman Brothers che lascia sul terreno l’11%.

Anche il Nikkei 225 chiude quasi invariato con una discesa dello 0,13%, archiviando così il nono giorno di ribasso consecutivo (non accadeva da 4 anni), nonostante i dati emersi dall’indice Tankan si siano rilevati negativi ma meno delle attese.

In Europa il future sull’indice Eurostoxx50 alle 9 segna un ribasso di circa lo 0,5%. Mercati obbligazionari che in avvio cercano un timidissimo rimbalzo dopo il tonfo di ieri, il Bund è in area 110,40.

Dollaro USA stabile in area 1,5750 mentre si rafforza lo Yen a 166,75.

In Italia occhi puntati su Saipem dopo il downgrade di Jp Morgan da overweight a neutral, Interpump sulla quale è uscito il buy da parte di Citigroup e Mariella Burani su voci di un progetto di delisting confermato da parte della stessa proprietà.

Sul fronte macroeconomico la giornata passerà in attesa dell’indice ISM manifatturiero di giugno negli Stati Uniti, la cui divulgazione è prevista alle 16.

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