I timori della necessità di un salvataggio governativo nei confronti di Fannie Mae e Freddie Mac, che porti pressoché a zero i valori delle azioni ora in circolazione dei due colossi del credito immobiliare, spingono verso il basso i listini americani.
A parte le suddette Fannie e Freddie, che perdono oltre il 20%, alla schiera dei ribassi si unisce anche Lehman (-7%) ed il resto dei bancari. L’indce S&P 500 chiude la seduta in ribasso dello 1,51% ed il Nasdaq Composite dello 1,45%.
Ancora peggio è andata la seduta a Tokyo con il Nikkei 225 in calo del 2,28% anch’essa affossata dai timori di un ulteriore allargamento della crisi creditizia.
Negativo è anche l’andamento del future sull’indice Eurostoxx 50 che alle 9 segna già un calo dell’ 1,1%.
A trarre parziale beneficio dalla rinnovata tensione sull’azionario è l’obbligazionario che si mostra tonico sia negli Usa che in Europa.
Euro ancora debole contro dollaro USA a 1,4630 e Yen a 161,25
Atteso alle 11 il dato sull’indice ZEW tedesco che dovrebbe confermare il rallentamento in atto in Germania ed alle 14:30 l’avvio di nuove abitazioni negli Stati Uniti, che secondo gli analisti potrebbe segnare il nuovo minimo degli ultimi 17 anni.