Buon anno risparmio gestito

Oggi inizia ufficialmente il nuovo anno. Il primo settembre è da sempre il vero e unico capodanno dagli italiani. Il ritorno dalle vacanze e la ripresa delle attività lavorative coincidono con l’annuncio di buoni propositi e grandi iniziative. Sul fronte economico il nuovo anno si apre con la sfida Alitalia, o meglio Compagnia Area Italiana. Lasciamo agli analisti e ai grandi esperti del settore il compito di tenere vivo il dibattito sulla validità o meno del piano firmato Gaetano Micciché e Corrado Passera. Per ora teniamoci i dubbi e osserviamo la vicenda con tutti i se e i ma del caso, sperando di non dover rimpiangere troppo la fuga passata di Air France.

Ma torniamo al nostro mondo, quello del risparmio gestito. Qui non mancano i dubbi, le sfide, i se e i ma. La prima sfida riguarda l’applicazione delle direttive emerse dal tavolo tecnico promosso da Banca d’Italia. Secondo il piano previsto dal gruppo riunitosi intorno al governatore [p]Mario Draghi[/p] in questo mese dovremmo assistere alla nascita di Comitati Tecnici composti da autorità e operatori del mercato per esaminare le tematiche di rilievo strategico. La prima vera tappa concreta per salvare l’industria del gestito.

Accanto a questa iniziativa dovrebbe prendere piede un nuovo tavolo tecnico. Questa volta a promuoverlo è la Consob che a settembre ha promesso di dare inizio ai lavori per portare alla “quotazione” dei fondi comuni. I promotori finanziari hanno già promesso battaglia, la sfida si prospetta lunga e non priva di colpi di scena.

Ma proprio i promotori potrebbero assistere ad un’importante novità nel corso di questo nuovo anno. L’organismo per la tenuta dell’albo dei promotori, costituito nell’ormai lontano 25 luglio 2007, dovrebbe essere ormai pronto ad agire e a prendere in mano la gestione delle iscrizioni, cancellazioni, sospensioni e radiazioni dei promotori finanziari. Intanto dovrebbe anche nascere il nuovo Organismo per la tenuta dell’albo dei consulenti finanziari.

I buoni propositi, come potete vedere, quest’anno non mancano. Ma per ora sono solo annunciati sulla carta. La speranza è che tali iniziative non rimangano solo sulla carta e, soprattutto, che i tempi che portano dalla teoria alla pratica non siano “in perfetto stile italiano“, ovvero biblici.

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