Continua la sofferenza

I mercati asiatici continuano a soffrire anche questa mattina nonostante un prezzo del petrolio che ogni giorno si riavvicina sempre più a quota 100 dollari.

Nel totale silenzio del governo cinese che sta lasciando andare alla deriva la propria borsa, l’intera regione asiatica soffre la debolezza dei propri leader che vengono ogni giorno sempre più contestati dalla popolazione.

In Giappone Taro Aso dichiara “sono in grado di raccogliere il testimone dal premier dimissionario Yasuo Fukuda”. Ma il mercato non festeggia, nonostante avesse già scontato e anticipato l’abbandono di Fukuda a causa del precario equilibrio che caratterizza la situazione politica giapponese, con la Camera Alta controllata dalle opposizioni.

“Fukuda ha detto ieri sera che voleva un successore capace di portare avanti il suo programma”, ha spiegato Aso. “Ebbene , penso di essere in grado di poter fare mie le sue linee di riforma, come nel caso del piano di rilancio dell’economia”. Ma a quanto pare, la borsa non si fa incantare dalle dichiarazioni.

In Thailandia la situazione si fa sempre più drammatica dopo l’emanazione del decreto del governo thailandese, che ha proclamato lo stato di emergenza a Bangkok, e che conferisce ai militari poteri di polizia per riportare l’ordine pubblico nella capitale, impone restrizioni ai media che “minano la pubblica sicurezza”, proibisce tutti i raduni pubblici. Tutto questo mentre la sede del governo della capitale thailandese è occupata da una settimana da dimostranti che vogliono le dimissioni del premier.

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