Lehman Brothers: Un disastro annunciato

Il weekend di consultazioni tra il gotha della finanza a stelle e strisce ha portato risultati peggiori del previsto. Il Segretario al Tesoro Henry Paulson, che nelle giornate di sabato e domenica ha sentito tutti i principali banchieri di Wall Street per trovare un compratore a Lehman Brothers, non è riuscito a trovare una soluzione. Anzi, la mattina di Borsa di lunedì comincia con la notizia bomba che anche Merrill Lynch (terza banca d’affari degli stati Uniti e da settimane in pesante discesa sul listino Usa) è stata salvata/acquistata da Bank of America tramite un’operazione (tutta azioni) del controvalore di 50 miliardi di dollari.

Niente da fare invece per la piccola Lehman Brothers. Richard Fuld non è riuscito a convincere nessuno dei suoi amici di Wall Street e l’unica strada rimasta è l’amministrazione controllata (tecnicamente a chiedere il Chapter 11 è la stata la holding Lehman Brothers Holdings Inc e non le sussidiarie). Effettivamente 80 miliardi di dollari di titoli legati ai mutui immobiliari non erano pochi e anche le banche più virtuose (Barclays, Bank of America erano interessate al deal) si sono dileguate quando la Fed ha confermato che non avrebbe appoggiato (finanziariamente) nessuna acquisizione di società private.

Peccato, visto che la coda di società che avrebbero bisogno di sostegno si sta allungando a vista d’occhio, a cominciare da AIG. Il primo gruppo assicurativo al mondo (come recita la company profile del gruppo) sarebbe a corto di ossigeno e se la Fed non interverrà presto con 40  miliardi di dollari (pare che l’offerta di un fondo di private equity sia stata rifiutata dal gruppo) molto probabilmente le agenzie di rating interverranno pesantemente sul debito facendo schizzare verso l’alto gli interessi che il gruppo deve pagare.

Il nuovo orientamento della Fed è infatti di far fallire tutti quei soggetti che non comportano rischi sistemici per i mercati: il presidente Bush non vuole sentirsi più attaccare dall’opinione pubblica che negli ultimi 10 giorni ha partecipato (volente o nolente) al salvataggio di Freddie Mac e Fannie Mae.

Ora che anche Lehman è scomparsa, comincia la conta dei danni della sua fine prematura. L’esposizione delle banche tedesche verso Lehman Brothers è gestibile, hanno detto in un comunicato congiunto il ministero delle Finanze, la Bundesbank e l’Autorità di regolamentazione dei servizi finanziari BaFin. Le banche italiane replicano che nessun istituto è esposto verso il gruppo in fallimento.

In attesa che altre banche facciano ‘outing’, ci limitiamo a portare i primi azionisti certi di Lehman Brothers fino allo scorso giugno (istituzionali e fondi comuni).

Fonte Yahoo Finance

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