Isvap e il 'pericolo' hedge

Dopo le perdite da centinaia di milioni di euro che hanno coinvolto le index linked italiane, l’Isvap conta di rafforzare la disciplina in materia di investimenti da parte delle assicurazioni.

Entro l’autunno, infatti, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ha detto che prevede di emanare un nuovo regolamento con regole più severe sugli investimenti delle riserve delle assicurazioni. In dettaglio i divieti dovrebbero interessare principalmente prodotti strutturati e molto probabilmente anche i fondi hedge.

Per quanto riguarda le polizze assicurative l’Isvap ha rilevato che le famigerate index linked, evidenzierebbero un’esposizione verso titoli Lehman Brothers (titoli e obbligazioni) di circa 1,5-2 miliardi euro, mentre il sistema bancario avrebbe collocato prodotti per altri 2 miliardi. Non bisogna dimenticare, infine, che il Tesoro ha un’esposizione nei confronti della banca d’affari finita in default pari a circa 1 miliardo di euro.

Questa batosta sul sistema di previdenza integrativo italiano arriva proprio nel momento sbagliato. Di recente infatti si era dimostrata una certa apertura da parte delle compagnie assicurative e dei fondi pensione ad aumentare il ventaglio di prodotti finanziari su cui investire. Hedge compresi.

Oggi, le compagnie italiane dimostrano un’esposizione limitata nei confronti degli investimenti speculativi, soprattutto se confrontati con il resto dell’Europa. “L’investimento in fondi hedge è consentito fino ad un massimo del 5% delle riserve tecniche – spiega Sergio Sabbatucci del Servizio studi dell’Isvap nel corso di un convegno organizzato da Mondo Hedge – i fondi su cui è possibile investire devono comunque essere autorizzati da Banca d’Italia o avere sede in Europa”.  Al 30 giugno di quest’anno gli investimenti in hedge da parte delle compagnie assicurative ammontavano a 283 milioni di euro meno dello 0,1% delle riserve tecniche dei fondi pensione e pari ad una crescita dek 54% rispetto il 2007. Gli asset investiti in hedge, sono equamente ripartiti tra il ramo vita e il ramo danni, con un utilizzo prevalente degli investimenti in fondi di fondi hedge.

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