I maghi della stabilità politica e del progresso economico

Il Pentagono ha comunicato al congresso che la vendita servirà a modernizzare le forze armate di Taiwan e “a mantenere una stabilità politica, un equilibrio militare e il progresso economico nella regione”. Sentire il governo, che ha capo quello che viene considerato dagli stessi americani il peggior presidente di sempre, pontificare su “stabilità politica e progresso economico” lascia decisamente perplessi.

La Cina ovviamente si è dichiarata “profondamente indignata” contro gli Stati Uniti e ha dichiarato di essere pronta a intervenire contro la decisione del governo americano di vendere armi per 6,5 miliardi di dollari a Taiwan. “Gli Stati Uniti rischiano di avvelenare i buoni rapporti e lo sviluppo degli scambi di questi ultimi anni con il nostro paese”, ha reso noto Hu Changming, portavoce del ministero della Difesa cinese.

Pechino accusa inoltre gli Stati Uniti di non tenere fede alle promesse fatte su Taiwan all’interno di tre comunicati congiunti, firmati negli anni e minaccia ritorsioni. “Ci riserviamo il diritto di prendere ulteriori misure”, ha affermato il portavoce. “Ricordiamo agli Stati Uniti che esiste un’unica Cina, di cui Taiwan fa parte”, ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri Liu Jianchao.

Intanto una nuova settimana di passione per i mercati è appena iniziata con l’Asia in profondo rosso. L’Europa nel fine settimana ha cercato di fare il possibile per evitare oggi un tracollo dei mercati e la fuga dei risparmiatori dalle banche e ieri sera il governo tedesco e le banche hanno raggiunto un accordo per salvare dal fallimento l’istituto per il credito immobiliare Hypo Real Estate. Jochen Sanio, il responsabile della BaFin, l’equivalente tedesca della Consob ha dichiarato ai giornalisti ”Abbiamo trovato una soluzione, una buona soluzione”, ha detto ai giornalisti.

Il governo tedesco ha anche deciso di mettere la garanzia dello Stato su tutti i depositi al risparmio privati. La decisione del governo guidato da Angela Merkel è stata annunciata dal portavoce del ministro delle finanze Tosten Albig. La copertura finora accordata sui conti presso le banche in Germania aveva un tetto a 20 mila euro, mentre ormai il limite viene di fatto tolto per cercare di tranquillizzare i risparmiatori in un paese dove evocare la tragedia del ‘29 fa ancora paura perché ricorda la successiva ascesa di Hitler.

Io posso solo sperare che i sedicenti “maghi della stabilità politica e del progresso economico” facciano sparire in fretta se stessi, prima che i cinesi decidano di usare la “bomba atomica finanziaria”, ossia di liberasi del debito pubblico americano che è nelle loro mani.

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