L’Asta tosta

E così gli Americani hanno dimostrato ai Cinesi, agli europei che non avevano ancora compreso le regole del gioco e al resto del mondo che hanno la capacità di trascinare nel baratro tutte le borse che vogliono ( il -19% della borsa russa è una dimostrazione in tal senso) e i Cinesi nonostante la provocazione della fornitura di armi a Taiwan hanno deciso che, almeno per il momento valesse la pena di salvare dollaro e titoli di stato americani dalla svendita.

Perché lo hanno fatto? Con un credito così elevato, come quello in mano ai cinesi, è chiaro che è il debitore americano a distribuire le carte della partita, e il giocatore va salvato a ogni costo. In fondo il gioco è sempre quello nonostante la crisi : l’America acquista a man bassa dall’Asia, tenendosi un deficit commerciale, che viene finanziato dagli stessi asiatici con l’acquisto di buoni del tesoro Usa.

E adesso che nessuno può più ignorare quanto sta succedendo? Adesso il Tesoro americano ha lanciato l’ “asta tosta”, ossia la prima tappa del piano di salvataggio approvato dal Congresso, che consiste nella selezione delle società di asset management incaricate della realizzazione del piano.

In particolare il Tesoro ha indetto non una, ma tre aste “rivolte agli agenti finanziari in grado i servizi finanziari necessari alla messa in atto del programma” di salvataggio. La prima asta riguarda la gestione dei prestiti immobiliari, la seconda la gestione di mutui che possono essere acquistati dalle banche e la terza servizi di contabilità del portafoglio titoli che il Tesoro di propone di acquistare.

Chi saranno questi soggetti? Ancora gli “amici degli amici”? Non importa. Ora il mondo pur di tornare alla normalità è disposto a chiudere un occhio. Anzi tutti e due. E a giudicare il “Teomondo Scrofalo” che ci verrà proposto come un grande capolavoro.

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