E infatti alle 13.00 è arrivata l’azione coordinata con il taglio dello 0,5% di FED, Bank of England , Banca Centrale Europea, Bank of Canada, Banca Nazionale Svizzera, Banca di Svezia
La reazione è stata immediata e clamorosa con alcuni indici sospesi al rialzo e la volatilità (già ai massimi) alle stelle.
Adesso l’euforia si è un po’ calmata ed i listini ritracciano
DJ € STOXX -3,5% a 2784 (min 2622 max 2899)
DAX -3.8% a 5200 (min 4912 max 5385)
SPMIB -3.2% a 22990 (min 21855 max 23840)
S&P 500 -0.7% a 1000 (min 962 max 1043)
NASDAQ -1.0% a 1322 (min 1281 max 1388)
Anche se la situazione resta difficoltosa per i Finanziari (soprattutto le banche italiane con UNICREDITO a -4.5% e INTESA SANPAOLO a -5.5% sebbene ben lontane dai minimi del giorno ma anche Bank of America in preapertura perde il 15%) per i Chimici e per le Materie prime. Si salvano invece Costruzioni , Auto e qualche industriale ma più per le situazioni specifiche che per un trend settoriale.
Il petrolio segna 90,5 $ e l’oro balza a 915 $ anche per l’indebolimento del dollaro contro euro che ha rivisto l’area sopra a 1.37 (attualmente 1.367) .
EUR/£ a 0.78 e EUR/YEN a 136.4
A livello obbligazionario violentissimo steepening della parte breve e flattening della parte lunga della curva con penalizzazione dei periferici. Bund a 117.15