Mercati chiusi dopo il G7–G20?

Chiudere le Borse di tutto il mondo. Per ora solo una voce, ma la possibilità di orchestrare un’azione coordinata a livello mondiale sta prendendo sempre più piede. Secondo una voce che circola da tempo nelle sale trading delle banche d’affari di Manhattan, il 12 ottobre verrà presa un’importante decisione su come intervenire davanti alla crisi di panico che sta investendo i mercati finanziari.

Il rumor sul mercato americano, definito “chatter” (come la Cia definisce le conversazioni tra terroristi intercettate dalla Nsa) dice che “i mercati azionari globali saranno chiusi dopo i meeting di emergenza del G7 e G20 previsti questo weekend e convocati con urgenza dal ministro del Tesoro Usa Henry Paulson”.

“Non dobbiamo sprecare tempo, dobbiamo agire con la massima rapidita’ per ridare fiducia ai mercati con provvedimenti di urgenza”, ha detto Paulson in conferenza stampa a Washington.

Guardando il calendario, lunedì 13 ottobre è festa nazionale negli Stati Uniti per il Columbus Day. Il Nyse solitamente non osserva questa ricorrenza, rimanendo aperto, però questa potrebbe essere l’occasione per aggiungere un giorno in più alle usuali Bank Holidays. Un motivo in più a sostegno della tesi dello stop alle contrattazioni in America e forse anche in Europa.

La misura eccezionale di chiusura dei mercati, secondo alcune prime analisi a caldo, ammesso che sia effettivamente varata in accordo dai maggiori paesi a economia industrializzata, potrebbe non sortire pero’ l’effetto sperato.

Mercati: ultima spiaggia per la liquidità

Secondo un trader intervistato da Mf-Dow Jones, l’idea di chiudere i mercati, porterebbe generare ancora maggiore panico sui listini: “le borse ora rappresentano l’unica fonte di liquidita’ nel sistema. Se provo ad andare a vendere i bond delle aziende ‘chiacchierate’ non ci riesco. I mercati dei bond sono over-the-counter e gli spread si sono allargati notevolmente. Se chiudono le borse, che ora sono l’unica fonte di liquidita’, cade del tutto la fiducia ed il sistema si bloccherebbe veramente con evidenti ricadute negative sull’economia”.

C’è invece chi appoggia l’idea di un stop concertato delle Borse, magari in Europa: “Sarebbe meglio, ma ho dei seri dubbi che si possa fare”. Cosi’ ha risposto un sales di una banca italiana  intervistato da Mf-Dow Jones ad una domanda sull’eventuale chiusura di piazza Affari, spiegando che “forse si potrebbe fare a livello europeo. Probabilmente sarebbe la soluzione migliore, ormai sul mercato ci sono movimenti senza senso. Non sarebbe un grande spettacolo, ma visto che oggi e’ in calendario un G7 e lunedi’ le borse americane saranno chiuse questa potrebbe essere la soluzione migliore”.

Misure rumoreggiate in questi drammatici giorni di tensione sulle borse (per il congelamento del mercato del credito) poi, di fatto, spesso si sono realizzate davvero, come e’ accaduto con il taglio dei tassi coordinato da parte delle maggiori banche centrali mondiali (tra cui Fed e Bce), invocato da giorni dagli operatori di mezzo mondo per allentare la morsa della crisi finanziaria.

Chiudono le Borse dei paesi emergenti

Alcuni paesi sembrano già avere abbracciato l’idea di congelare gli scambi: le borse di Russia, Ukraina e Indonesia sono state chiuse per fermare una valanga di vendite che avevano portato al crollo dei rispettivi indici. Al momento della riapertura, pero’, i singoli  mercati azionari hanno subito un immediato crash (la borsa di Mosca che doveva riaprire oggi gli scambi, rimane ancora sospesa fino a data da definirsi).

Indici Asia          Variazione %

All Ordinaries                -8.20%
Shanghai                      -3.57%
Hang Seng                    -7.19%
BSE 30                          -7.07%
Jakarta Composite      SOSPESA
KLSE Composite            -3.60%
Nikkei 225                     -9.62%
NZSE 50                        -4.72%
Straits Times                 -7.34%
Seoul Composite           -4.13%
Taiwan Weighted          -1.45%

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