Crollo Lehman: c'era chi sapeva

Qualche giorno fa Adusbef e Federconsumatori hanno dichiarato di essere pronti a chiamare in giudizio Abi e, per omessa vigilanza, Bankitalia “per aver indotto i risparmiatori a fidarsi delle obbligazioni Lehman“.

Secondo le associazioni dei consumatori la vicenda si è rivelata “un totale fallimento, non solo di Lehman Brothers, ma delle distratte se non colluse autorità di vigilanza, delle agenzie di rating e delle banche che le hanno appioppate ai clienti, ma soprattutto di Patti Chiari, il fraudolento progetto dell’Abi e di talune associazioni dei consumatori che si proponeva di accendere una luce sugli investimenti degli italiani ‘sicuri’ perchè pubblicati sul sito”.

E’ possibile che nessuno immaginasse l’arrivo del ciclone Lehman?
Analizzando i fatti con un po’ di attenzione si scopre che qualcheduno è stato più accorto dei colleghi, in particolare quelli stranieri. A schivare i pericolosi titoli di Lehman ed avere un’esposizione indiretta del gigante morente americano assai più limitata, in pratica nulla, di quella di molti concorrenti esteri è stato il network Consultique (nella foto il presidente Cesare Armellini).

Già il 17 marzo scorso, con quasi sei mesi d’anticipo, quindi, dall’ufficio studi del network di consulenti indipendenti è stata spedita una e-mail agli associati dove si specificava  che “a causa della crisi di liquidità e, dunque, della possibilità che i titoli obbligazionari di Lehman Brothers possano a breve subire ulteriori crolli, si consiglia di vendere al più presto i titoli obbligazionari di suddetta banca presenti nei portafogli dei clienti”.

Complimenti al solerte e capace ufficio studi di Consultique.
 

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