Il gigante arabo si è svegliato

Mentre ci sono mercati che iniziano a dare segnali di difficoltà, seppure fino a qualche tempo fa parevano in ottimo stato, ce ne sono altri che si sono svegliati da un lungo letargo. Stiamo parlando della Russia e dell’Arabia Saudita due paesi non molto distanti a livello geografico, ma che vivono due stagioni dell’immobiliare completamente diverse.

E’ come se la Russia si apprestasse ad entrare nel freddo dell’inverno, e in Siberia sappiamo a che livelli scende la temperatura, e l’Arabia Saudita stesse vivendo una delle sue migliori primavere.

Ma cerchiamo di capire che cosa è successo. In Russia infatti la situazione sta veramente precipitando. L’agenzia Fitch ha confermato che i developer russi sono pericolosamente esposti alla crisi perché una larga parte dei loro soffrono di problemi di liquidità. In particolare [s]Sistema-Hals[/s], una delle principali società immobiliari quotate, sta cercando di vendere un terzo dei suoi progetti per raggruppare i 500 milioni di cash di cui necessita. La società guidata da [p]Vladimir Evtushenkov[/p] è pronta a vendere uno terzo degli asset in portafoglio per onorare parte dei debiti, che ammontano a circa 1,2 miliardi di dollari, circa il 34% del suo valore.

E non è la sola. Anche Mirax e [s]Open Investment[/s], altro importante developer russo, è crollato del 52% dall’inizio dell’anno, mentre [s]LSR Group[/s] è collassata del 64%. E anche il prezzo del titolo [s]PIK[/s], una delle principali società quotate nel listino immobiliare russo, ha registrato una perdita del 78% da circa giugno del 2007. E la crisi non ha riguardato soltanto le società. Sul Daily Telegraph di venerdì scorso [p]Alexander Lebedev[/p], l’uomo russo più ricco, ha ammesso che da quando è iniziata la crisi ha perso due terzi della sua fortuna pari a circa 1,7 miliardi di sterline.

Ma basta spostarsi di poco, che l’orizzonte cambia. L’Arabia Saudita, quello che fino a qualche anno fa era considerato il gigante addormentato si è svegliato. E la conferma arriva dal numero di progetti e costruzioni che sono in programma. Si parla di circa 285 progetti per un totale di 260 miliardi.

Sono molti i fattori che sostengono il mercato, come la solidità finanziaria del paese, dovuta sia alla ricchezza nazionale in sé, sia dalla crescita economica, ma anche l’indipendenza dagli investimenti stranieri. E il momento favorevole non sembra essere una nube di passaggio. L’Arabia sarà uno dei primi dieci mercati più competitivi e non sarà chiuso su se stesso. Si stima che i fondi sovrani arabi siano pronti a investire circa 750 miliardi di euro nei prossimi 6/7 anni. Quali saranno le loro prede?

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