Wall Street chiude la seduta di ieri con una marcata debolezza durante l’ultima mezz’ora di contrattazioni che porta i listini americani a chiudere con una discesa del 3,18% per l’indice S&P 500, del 2,97% per il Nasdaq Composite ed addirittura dell’8% per la borsa di Toronto.
Il nervosismo si è inizialmente trasferito in Asia con un avvio di contrattazioni volatile che però ha portato a fuochi d’artificio sul finale di seduta con l’indice Nikkei 225 che chiude con un rialzo del 6,41% (dopo essere transitato per la prima volta dal 1982 sotto quota 7000) e l’Hang Seng addirittura cresce in doppia cifra all’11,58%.
Anche l’Europa beneficia della benevola influenza asiatica ed il future sull’Eurostoxx 50 avanza di circa il 3,5%.
Storna invece dai massimi l’obbligazionario con il future sul bund in area 116,50 e curva che riporta sui massimi il differenziale 2-10.
Euro che si rafforza contro dollaro ritornando in area 1,25 mentre lo Yen torna a 118.
Oggi non sono previste notizie macro tali da condizionare pesantemente i mercati, anche perché l’attesa va alla decisione di domani sui tassi da parte della FED.