Presidenziali USA, McCain spera nel ribaltone

Siamo ad un punto di svolta nella campagna elettorale americana,  dove nessuno sa esattamente cosa sta succedendo. Mentre i sondaggi continuano a sfornare dati, milioni di americani hanno già votato e (si stima) che almeno un terzo degli aventi diritto voterà prima di martedì prossimo.

Tutta questa incertezza può essere analizzata osservando il grafico dei future politici di McCain. Nell’ultima settimana il candidato repubblicano è stato protagonista di un piccolo rally che però non lo ha fatto andare oltre i 20 punti (vedi grafico sotto).
 

McCain ha cercato di puntare principalmente su due argomenti negli ultimi comizi, spiegando agli americani che Obama è troppo lontano dalla sinistra e troppo inesperto per il ruolo cui è chiamato a ricoprire.  Gli americani infatti sono divisi tra i Democratici e Repubblicani e McCain sta cercando di convincere il 50,7% degli americani che votarono per Bush, di votare per lui.

Ma le elezioni in America non sono determinate dal voto popolare ma dal voto elettorale. Secondo gli analisti, a questo punto, McCain dovrebbe vincere in tre stati per avere qualche chances di vittoria: Florida, Ohio e Pennsylvania. Bush riuscì nell’impresa di vincere due volte in Florida e Ohio  (anche se i lettori si ricorderanno come la Florida fosse molto in bilico nel 2000) ma entrambe le volte perse in Pennsylvania. 

Obama non è andato molto bene in Pennsylvania durante le primarie (perse contro Hillary Clinton) così si potrebbe pensare che McCain abbia qualche possibilità. Ma come è già stato sottolineato, le quotazioni dei future di McCain in questi stati è molto bassa: Florida 0.34, Ohio 0,25 e 0,18 per la Pennsylvania. Questi numeri parlano chiaro e le speranze di una vittoria di McCain in questi stati sono risicate.

Cosa aspettarsi allora?

Esistono ancora delle speranze per un colpo di scena dell’ultimo minuto; nel 2000, per esempio, l’arresto di George Bush perché fermato alla guida della propria auto in stato di ebbrezza, era stato diffuso il sabato prima delle elezioni e Al Gore riuscì alla fine a strappare un numero di voti più alto di quanto si poteva pensare.

Passato il weekend, l’attenzione dei media si sposterà sui risultati dei sodaggi post voto che verranno diffusi nel pomeriggio di martedì (i sondaggi sugli elettori che hanno votato quel giorno), ma ricordiamoci che gli stessi sondaggi diedero (erroneamente) per sconfitto Bush nelle elezioni del 2004.

Finalmente martedì, i risultati verranno resi pubblici alla sera (ora locale): dato che gli stati che condizioneranno maggiormente il voto sono tutti concentrati nella costa est, se Obama dovesse mantenere la sua leadership i risultati dovrebbero essere noti intorno alle 23.00 ora locale (le cinque di mattina in Italia). Se invece McCain dovesse fare meglio delle attese, i risultati non arriveranno prima di notte fonda.

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