Il petrolio all’inferno

E’ vero che si vendono sempre meno auto, ma è anche vero che le nuove auto spesso inquinano meno e consumano meno delle precedenti. Ma al momento nessuno pare tener conto di questo dato e dell’inverno che si avvicina.

E la borsa? Gli analisti dichiarano che “La reazione mitigata alle statistiche suggerisce che le massicce vendite registrate in ottobre e le interpretazioni pessimiste sull’economia sono già tenute in conto dal mercato”. E’ possibile, ma come mai il mercato dell’energia non sconta già anche una drastica riduzione dell’offerta di prodotti petroliferi e affini?

Le notizie dal mondo produttivo del settore energetico sono inquietanti : VeraSun Energy Inc., il principale produttore Usa quotato di etanolo a appena deciso di avvalersi della possibilità di ricorrere alla procedura fallimentare (Chapter 11), tutto l’universo dei trasformatori di scisti bituminosi in carburante sta lavorando in perdita. I pozzi petroliferi in Montana e in Nord Dakota sono convenienti solo con il petrolio oltre i 70 dollari, altrimenti chiudono.

E’ di questa notte la notizia che il governo nigeriano ha sospeso un ordine da 8.3 miliardi di dollari con la cinese China Railway Construction Corp per la costruzione della ferrovia Lagos-Kano a causa del crollo dei prezzi petroliferi che ha causato una drastica riduzione delle entrate per il governo.

Con Bush che è stato accusato di aver favorito per tutta la legislatura la “cricca” dei produttori di petrolio, è molto probabile che l’attuale prezzo del petrolio rispecchi, prima della tornata elettorale presidenziale, il tentativo di dimostrare il contrario. Io temo che comunque vada, da domani varrà la regola del “liberi tutti” !

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