Europa, la Bce taglia e le banche chiudono i rubinetti

Ultimo giorno della settimana sembra voler regalare alle borse Europee una chiusura positiva. L’S&P MIB a piazza affari perde il -0.43%, anche se in recupero rispetto all’apertura.  Sulle piazze del vecchio continente intanto si fa sentire il malcontento sulla strategia seguita dalla Banca Centrale Europea.

Ieri il numero uno della BCE, Jean Claude Trichet, aveva annunciato il taglio di mezzo punto percentuale sul costo del denaro nell’area euro, manovra tuttavia non apprezzata dal mercato.

Alla BCE però la situazione sembra poco chiara, secondo Trichet, presidente della BCE, quello appena fatto è l’ultimo taglio dei tassi per l’anno 2008. Discordante invece l’opinione di Erkki Liikanen, membro del consiglio Bce, che invece ha annunciato che un ulteriore taglio dei tassi, di 50 punti base, potrebbe essere effettuato anche a dicembre.

Il clima alla Banca Centrale Europea sembrerebbe confuso e poco chiaro, e le piazze finanziarie lo stanno scontando.

In aggiunta, la situazione dei prestiti nell’area euro si è fatta pesante, i dati trimestrali presentati dalla BCE, hanno evidenziato che c’è stato l’inasprimento delle condizioni di concessione prestiti. La probabile recessione in arrivo e la crisi dei mercati ha spinto il 65% delle banche ad irrigidire il sistema di concessioni prestiti. A risentire maggiormente di questa situazione: industrie e sistema produttivo. Sul lato famiglie, l’indagine della BCE, ha evidenziato che “più modesto rispetto a quello che si è osservato sulla concessione di prestiti alle imprese”.

Un’altra difficoltà per le banche europee, che sicuramente saranno chiamate a rispondere di questi inasprimenti sulle condizioni di credito. Gia il governo francese, nelle scorse settimane, aveva dichiarato di non voler un tale effetto, minacciando addirittura l’ingresso deciso nei capitali sociali delle banche francesi.

All’orizzonte sembra quindi profilarsi un inverno difficile per le banche, ed in particolare per quelle europee, le parole d’ordine saranno linee di credito e carte di credito. Ed in particolare sarà interessante capire come i governi nazionali intederanno arginare la rottura tra banche e sistema produttivo, che tra l’altro è anche uno dei fattori chiave per la ripresa economica.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 60.87 EUR -9.06%
American Express Nyse 24.92 USD -10.4%
Anima Borsa Italiana 1.39 EUR -0.14%
Axa Euronext 15.15 USD -9.14%
Azimut Borsa Italiana 4.395 EUR -4.73%
Banca Generali Borsa Italiana 3.6825 EUR -0.58%
Bank of NY Mellon Nyse 29.91 USD -3.82%
Barclays Lse 11.58 USD -1.86%
BlackRock Nyse 123.65 USD -9.46%
BNP BNP 54.7 EUR -5.03%
Citigroup Inc Nyse 11.52 USD -8.78%
Credit Agricole Euronext 10.9 EUR -7.51%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 37.7 CHF -7.37%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 29.7 EUR -11.3%
Dexia Euronext 5.087 EUR -3.63%
Fortis Euronext 1.035 EUR -9.92%
FT Inv. Nyse 60.93 USD -8.97%
Goldman Sachs Nyse 80.72 USD -7.67%
Henderson Lse 52.5 GBp 0.00%
HSBC Investments Lse 743.5 GBp -4.06%
ING Euronext 8.15 EUR -8.42%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 3.03 EUR -2.26%
Invesco Nyse 13.01 USD -10.7%
Janus Capital Group Nyse 9.22 USD -12.4%
Jp Morgan Nyse 38.26 USD -2.44%
Julius Baer Swiss Market Exchange 43 CHF -10.4%
Legg Mason Nyse 19.11 USD -1.74%
Man Group Lse 270 GBp -31.1%
Mediobanca Borsa Italiana 9.08 EUR -0.93%
Mediolanum Borsa Italiana 3.1525 EUR -5.16%
Morgan Stanley Nyse 15.39 USD -9.78%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1.497 EUR -4.04%
Natixis Euronext 2.09 EUR -7.52%
Nordea bank Omxnordicexchange 67 SEK -4.42%
Raiffeisen Wiener Borse 26.35 EUR -7.54%
Schroders Lse 810 GBp -5.97%
Skandia (Old Mutual) Lse 55.3 GBp +3.17%
State Street Nyse 40.26 USD -5.84%
Ubs Swiss Market Exchange 18 CHF -6.69%
Unicredit Borsa Italiana 2.035 EUR -8.42%

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