Sterlina a picco, è panic selling!

Ciò che stiamo osservando nelle ultime ore è, in tutta onestà, qualcosa che dimostra la pochezza delle relazioni internazionali, la pochezza di tutti quei meeting dove si fanno proclami che poi si rivelano delle vere e proprie “bufale” per coloro che li ascoltano, e la sorprendente mancanza di collaborazione, nei fatti, tra le Banche Centrali.

Ci sono venuti a raccontare per mesi e mesi che l’inflazione era alta e che i tassi sarebbero potuti salire, e non due anni fa ma solo 4 o 5 mesi fa, già nel pieno della bufera subprime. Ci sono venuti a dire che la crescita era solida e che ai G7 o G8 che dir si voglia c’era una unità di intenti forte, collaborativa, intenzionata a diminuire la volatilità dei mercati, e a ridurre le tensioni. Ci sono venuti a raccontare che una eccessiva volatilità nel mercato dei cambi non è desiderata, e che occorre aumentare il numero di valute flessibili. Tutta una serie di proclami smentiti poi dai fatti, con le autorità monetarie che solo ora si accorgono della crisi, in una serie di proclami e dichiarazioni che sortiscono esattamente l’effetto contrario di quanto dichiarato per mesi e mesi. E il mercato li punisce, non può che fare questo.

Ieri le dichiarazioni incredibili di King della Bank of England hanno alimentato un’altra giornata negativa sul fronte dei mercati azionari, dei cambi , delle materie prime e chi più ne ha più ne metta.

La caduta della sterlina, incredibile per chi opera da tanto tempo sui mercati come noi, appare in termini percentuali, assolutamente peggiore di quella avvenuta nella svalutazione del 1992. Una serie di dichiarazioni da parte di King che lasciano perlomeno perplessi perché arrivano da colui che dovrebbe calmierare i mercati e che dovrebbe dare un segnale di ottimismo e non catastrofismo. Ed invece dopo mesi e mesi di proclami di rialzi dei tassi, oggi ci dice che la Gran Bretagna è in piena recessione e che i tassi scenderanno, affermando poi di non essere sorpreso se la sterlina cadrà ancora. Tutto questo dopo una caduta di ben 60 figure di cable pari al 30% in pochi mesi quando ci erano voluti 8 anni per salire dai minimi di 1.3800 ai massimi di 2.1100. E probabilmente non è finita.

Il grafico dice tutto e non ha bisogno di commenti, senza un intervento a sostegno della valuta britannica non si può escludere un test di 1.3700 e data la velocità di discesa, il tutto potrebbe anche avvenire in poche sedute. E non ci sembra che Mister King sia disposto a sostenerla.

Price action incredibili quindi con le correlazioni che sono andate a farsi benedire, Eurusd che crolla ed EurGbp che esplode letteralmente al rialzo, inutile farsi illusioni almeno per ora.

Si deve fare attenzione e stare in campana, almeno fino a che non succederà qualcosa a livello macro che possa aiutare un recupero della valuta britannica, fatto che coinvolge poi tutte le valute ad alto tasso a favore di un recupero ulteriore dello Yen, franco svizzero e naturalmente il dollaro, che paradossalmente beneficia di tutto questo caos.

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