I timori si spostano infatti sempre più verso la gravità del rallentamento economico in atto che ha spinto la stessa BCE a rivedere marcatamente le stime di “crescita” riguardo al pil europeo nel 2009. L’ormai scomparsa del pericolo inflattivo che aveva condizionato i mercati nella prima fase dell’anno non è stata di certo un sollievo visto che i timori si sono volti verso l’avverarsi di una dinamica deflattiva.
Grossi movimenti sui mercati obbligazionari con i rendimenti decennali tedeschi che per la prima volta scendono sotto al 3%. Sempre però sotto stress gli spreads per i prenditori privati e per i Paesi considerati a rischio come l’Italia.
Euro, dopo un marcato peggioramento in mattinata sino a 1,2550 recupera oltre 1,26. Ben sostenuto lo yen che si porta oltre 117.
L’America dopo i dati settimanali sulla disoccupazione, migliori del previsto, non prevede altre notizie di rilievo, da ricordare però che nel pomeriggio parleranno vari personaggi della Fed fra cui lo stesso Bernanke.