Deutsche Bank: la politica della Bce di Draghi ha bloccato le riforme

DEUTSCHE BANK: IL LATO OSCURO DELLA BCE – Che a Francoforte e dintorni la politica monetaria ultra espansiva della Bce sia sempre piaciuta poco è noto, che Deutsche Bank potesse intitolare “Il lato oscuro del QE” come ha appena fatto non era così scontato. In una nota, tuttavia, il capo economista della maggiore banca tedesca, David Folkerts-Landau, spiega come la Bce si trovi attualmente in bilico tra “un equilibrio sfavorevole di bassa crescita, alta disoccupazione e zero spinta alle riforme da un lato e rischi crescenti per i bilanci dei paesi “core” dall’altro”.

SCOMPARSO OGNI INCENTIVO ALLE RIFORME – In particolare secondo l’economista, ogni incentivo per i paesi in deficit (Francia, Estonia, Grecia Irlanda, Italia, Portogallo, Slovacchia e Spagna), che pure avevano fatto sforzi per ridurre tali deficit tra il 2011 e il 2012, per avviare ulteriori riforme strutturali è scomparso “con la garazia di un bail-out dei paesi in difficoltà” tramite il programma di acquisto di bond sul mercato da parte della Bce.

DRAGHI HA FATTO LIEVITARE L’AZZARDO MORALE – Folkerts-Landau torna così a evidenziare un punto “classico” della critica tedesca all’operato di Mario Draghi, l’aver creato spinto “l’azzardo morale” a dimensioni ulteriormente ampie dopo aver pronunciato il famoso discorso del “whatever it takes”. Resta da vedere, secondo l’economista, se e come Draghi riuscirà ad uscire dalla trappola che lui stesso sembra aver confezionato con le proprie mani.

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