Piazza Affari sottotono, occhio a tassi, petrolio e Brexit

PIAZZA AFFARI SOTTOTONO – Piazza Affari chiude un’altra seduta sottotono, nonostante un discreto rialzo visto nel corso della mattinata. A fine giornata infatti il Ftse Mib cede lo 0,33%, mentre il Ftse Italia All-Share perde lo 0,30% e il Ftse Italia Star cala dello 0,60%. A pesare sul listino è nuovamente l’andamento riflessivo dei principali listini europei e di Wall Street, dopo che è apparso chiaro che la Federal Reserve alzerà i tassi in dicembre più che l’incertezza circa l’esito delle elezioni presidenziali, che comunque aggiunge un ulteriore elemento di disturbo.

SALE INTESA SANPAOLO, MALE UBI BANCA – Così tra le blue chip italiane si notano movimenti in ordine sparso: se Luxottica sale del 2,7% e Intesa Sanpaolo chiude a +2,1%, con Azimut, Unipol e Poste Italiane ugualmente in evidenza sopra il punto percentuale di rialzo a fine giornata, Exor perde il 2,75%, appesantita dai cali di Fiat Chrysler Automobiles e Cnh Industrial. Prese di profitto anche su Brembo (-2,54%) e Ubi Banca (-2,37%), che sembra ormai a un passo dal rilevare Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti dopo gli ultimi contatti con la Bce di questi giorni.

TANTE TRIMESTRALI, MA GLI OCCHI SONO SULLA BREXIT – Tra le altre notizie che hanno influenzato l’umore degli investitori, oltre a numerose trimestrali (meglio delle attese quella di Societe Generale, deludente quella di Adidas), vi è stata la decisione della Bank of England di non toccare i tassi sulla sterlina, precisando anzi che non scenderanno più fino a fine anno, e l’annuncio dato dalla Corte Suprema inglese che il governo di Theresa May non può chiedere l’attivazione dell’articolo 50 dei trattati Ue e avviare così la procedura di “Brexit” senza un voto del Parlamento al riguardo, evento che allontana i timori dell’avvio di un’uscita “dura” già dal prossimo mese di marzo.

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