Mercato laterale almeno fino alla fine dell’anno!

Tutto ciò porta ad una fase che riteniamo interlocutoria e stazionaria, in attesa delle festività probabilmente all’insegna dell’austerity come mai si era visto negli ultimi 10 15 anni.

Il che non è detto che debba per forza rappresentare un problema, ma è certo che da un punto di vista della fiducia, non possiamo dire che sia aumentata o si intravedano segnali di ripresa.

Siamo ancora in un periodo di estrema incertezza e lo dimostrano sia i dati, che continuano ad uscire pericolosamente in declino, sia dalle parole che i Banchieri Centrali rilasciano di volta in volta.

Il dato americano sulla vendita di case esistenti ha mostrato un calo dello 0.7%, riferito al mese di ottobre, probabilmente il picco della crisi secondo alcuni, anche se migliore del consensus che era per un calo del 3% su base mensile.

Il dato sulle vendite al dettaglio inglese di novembre ha evidenziato un calo del 2.6%, il peggior dato dal 2005 ad oggi. L’indice Zew, fuori dal coro, ha mostrato anch’esso un calo, ma inferiore alle attese, anche se il numero sulle current condition evidenzia grande preoccupazione.

Tra le valute osserviamo una parziale tenuta del dollaro neozelandese, che tra le valute ad alto tasso era stata la prima nel mese di marzo 2008 a scendere contro dollaro, mentre per esempio l’Euro aveva cominciato a scendere a fine luglio da 1.6000, ben 4 mesi e mezzo dopo.

NzdUsd potrebbe essere la prima valuta a riprendersi contro divisa Usa, ed è per questo che dobbiamo cercare conferme rialziste di medio termine in questo cambio originale.

Il cambio in questione sembra aver trovato una base, almeno per il momento, in area 0.5190 ed ora potrebbe, nel caso di violazione della media a 21 giorni, riproporsi per un rally verso 0.5800 area di precedenti supporti violati, ora divenuta area di resistenza.

Le divergenze rialziste, anche se non di particolare rilevanza e intensità, potrebbero confermare, bei giorni a venire, una tendenza alla correzione che potrebbe di conseguenza aiutare a scendere anche il cross EurNzd, tirato come non mai e vicino ai massimi visti poco tempo fa a 2.4150.

Se così fosse anche per l’Eurusd si potrebbero aprire ulteriori spazi correttivi anche se per il cambio in oggetto, probabilmente occorrono conferme maggiori dal lato macro, con l’avversione al rischio che dovrebbe radicalmente scendere producendo una stabilizzazione dell’appetito al rischio, ancora estremamente basso.

Per quel che riguarda il breve termine ci aspettiamo una salita dell’Eurusd anche fino a sopra 1.3000 ed eventualmente anche i massimi precedenti a 1.3100 da dove crediamo che si possa provare a correggere nuovamente verso 1.2900. UsdChf che analogamente potrebbe scendere sotto 1.2000 mentre il UsdJpy potrebbe salire in area 93.00. Cable senza forza con possibilità ancora di scendere in area 1.4650, mentre l’EurChf dovrebbe correggere al ribasso. EurYen tra 118.25 e 121.25 mentre l’EurGbp a questo punto potrebbe salire oltre 0.8800. AudUsd tra 0.6500 e 0.6600 mentre il UsdCad può salire ancora dopo il taglio dei tassi da parte della Bank of Canada.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: