Piazza Affari sottotono: cade Mediaset, frena Mps, stabile Eni

PIL USA PIU’ FORTE DEL PREVISTO – La crescita americana prosegue a ritmi più forti del previsto, col Pil annualizzato del terzo trimestre 2016 che segna un incremento del 3,5%, rispetto al 3,2% della stima precedente e al 3,3% atteso in media dagli analisti. Il dato contribuisce, nonostante ordini di beni durevoli di novembre in calo del 4,6% (più deboli delle previsioni) a rafforzare le attese per ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve nel corso del 2017 e pesa sulla partenza di Wall Street dove dopo un’ora di scambi il Dow Jones oscilla a -0,10%, l’S&P500 segna -0,19% e il Nasdaq cede lo 0,21%.

PIAZZA AFFARI GIRA AL RIBASSO – Tanto basta per far girare in negativo i listini europei, che dopo un avvio prudente stamane erano tornati a salire. Lo scotto maggiore lo pagano Madrid (-0,71%) e Milano (-0,59%), dove tra le blue chip cade Mediaset (-12,13% sulla soglia dei 4 euro) in attesa dell’esito delle convocazioni in Consob dei vertici del gruppo e di Vivendi, anche a seguito dell’esposto di Fininvest per presunte manipolazioni del mercato e abuso di informazioni privilegiate.

OLTRE A MEDIASET FRENA ANCHE MPS – Tra gli altri titoli italiani resta in calo Mps (-2,4%) che in mattinata ha segnato un nuovo minimo storico intraday a 14,71 euro e che attende l’esito dell’offerta di conversione di bond in azioni riservata agli istituzionali (che scadeva oggi alle 14.00), anche se dopo il venir meno degli “anchor investor” l’operazione di ricapitalizzazione da 5 miliardi pare su un binario morto e l’intervento pubblico, previo “burden sharing” (probabilmente tramite conversione obbligatoria dei bond subordinati in azioni) inevitabile. Eni infine resta sui livelli della vigilia (-0,07%) nonostante la società sia stata ammessa al primo bando post-sanzioni in Iran ed abbia ottenuto assieme a Total ed Exxon Mobil nuove licenze esplorative off-shore a Cipro, in un’area nei pressi del giacimento Zohr.

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