Sterlina e dollaro carta straccia

Ogni tanto, navigando nei vari siti che ospitano il nostro report quotidiano, andiamo alla ricerca di commenti relativi allo stesso. Ieri, dobbiamo dirlo con sincerità, siamo stati colti di sorpresa.
Non ci aspettavamo proprio infatti di ricevere un commento del genere: “Ma che autocelebrazione! L’ho scritto io prima di voi già un anno fa… Potete solo prevedere quello che anche mia nonna con il buon senso ha già previsto”  Dobbiamo dire che è stato assai divertente, lo abbiamo trovato simpatico per varie ragioni che cercheremo di spiegare, anche se ovviamente dobbiamo far capire a chi ci legge cosa voleva dire.
Il distinto signore cercava di farci capire che lui già da un anno aveva predetto il declino del dollaro, spiegandoci che quello di cui avevamo parlato ieri, ovvero il calo dei tassi della Fed e la conseguente caduta del dollaro, erano già stati predetti da sua Nonna con largo anticipo.
Siamo assi contenti che il signore in questione abbia potuto beneficiare di un aiuto così prezioso, francamente se lo avessimo solo immaginato ci saremmo rivolti a lui e alla gentile Signora per cercare di guadagnare qualcosa in un mercato in cui, abbiamo fatto fatica anche a leggere le variazioni dei prezzi da gennaio ad oggi sugli schermi dei pc a nostra disposizione. Spesso non riuscivamo neanche a ricordarci la “big figure” dell’EurUsd del giorno precedente e ci dispiace assai non aver avuto modo di contattare questo nostro amico per farci spiegare dove sarebbe andato il mercato.
Se solo avessimo potuto immaginare che era così facile prevedere un Eurusd a Gennaio a 1.4380, con una salita successiva così facile da individuare a 1.6000 per poi altrettanto agevolmente capire che era un gioco da ragazzi ipotizzare un crollo da 1.6025 a 1.2380 in sole 16 settimane, allora oggi non saremmo qua, noi poveri comuni mortali, ma forse, anzi di sicuro, saremmo su una bella barca al largo dei Caraibi a goderci la vita, magari insieme a questo nostro compagno di “ventura”. Ed invece siamo ancora qui, noi con i nostri dubbi ed insieme “forse” anche al nostro amico con le sue incrollabili certezze.
Intanto anche ieri è stata una giornata campale, Euro in salita folle, repentina, senza soste, con il dollaro quindi che ha letteralmente sbracato in poche ore, da 1.3990 a 1.4420.
Il dollaro ha quindi perso contro tutto e tutti, ma c’è anche chi ha fatto peggio, ovvero la sterlina. Facciamo fatica a capire il comportamento delle autorità monetarie inglesi, che continuano a speculare su una valuta in caduta libera, parlando di tassi ulteriormente in discesa in una fase in cui chiunque venda anche solo qualche centinaia di migliaia di sterline, riesce quasi a spostarne i prezzi sulle piattaforme. Il crollo è senza fine e la sensazione che si ha è che il mercato sia in pieno panico. Non capiamo l’atteggiamento della Boe perché ci chiediamo quali saranno gli effetti di una valuta così debole sulla crescita futura, dato che il mercato inglese è prettamente un mercato di servizi, in cui il mercato immobiliare la fa da padrona e in cui la City attrae capitali da tutto il mondo. Con questa sterlina e questi tassi di interesse, che cosa succederà ?  C’è chi dice che mai la Gran Bretagna è stata tanto vicina ad abbandonare la sterlina a scapito dell’Euro, ma è altrettanto lecito chiedersi cosa sarebbe successo oggi alla Gran Bretagna se avesse demandato la politica monetaria alla Bce-Bundesbank, inflessibile sui tassi e restia ad abbassarli in un momento in cui la Boe è così decisa invece a ridurli drasticamente. Misteri del mercato.
Tecnicamente siamo in pieno trend rialzista di Eurusd di breve mentre nel medio termine potremmo anche vedere dei ritracciamenti significativi, che però sono ben lungi dall’essere confermati da divergenze o segnali in controtendenza. Le previsioni di molti esperti del settore vedono un Eurusd che tornerà presto a 1.5000 con EurGbp a 1.0000 e il Cable di conseguenza a 1.5000. Il UsdJpy potrebbe scendere a 80 Yen per dollaro e i cross dello Yen sono sempre vicino o oltre i minimi storici, eccezion fatta per EurYen.
I carry trades restano in sofferenza e non vediamo spiragli, almeno fino a fine anno e per una prima parte del mese di Gennaio, anche per i mercati Emergenti con EurZar che sembrerebbe voler andare a ritestare il doppio massimo sopra i 15 zar per Euro, ed EurTrl sempre vicino a 2.2000. “Don’t panic” dicono gli inglesi, “but if you panic, be the first” dicono sempre loro. Ebbene qui è anche tardi per panicare, ormai la frittata, per chi è dentro, è fatta e non sembrano esserci grandi speranze di ripresa, almeno nel breve. Non riusciamo ad immaginare, nonostante la fantasia non ci manchi, cosa succederà nella settimana tra Natale e Capodanno, in cui un semplice soffio di vento sarà in grado di spostare i prezzi in qualsiasi direzione. E se fosse il momento di un intervento concertato sul mercato da parte delle Banche Centrali? Chissà, la buttiamo li, come se fosse un sasso lanciato nello stagno, chissà mai che centriamo qualcosa.

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