RAIFFEISEN TORNA A FARSI VEDERE – Raiffeisen International in evidenza ieri sul Blueindex di cui l’istituto austriaco è tornato a prendere la testa grazie a una chiusura in rialzo dell’1,44% che l’ha proiettata davanti a Henderson Group (+1,33%), unico altro componente del paniere a superare l’1% di guadagno al termine di una giornata che ha visto affiorare diffuse prese di profitto sui principali titoli finanziari mondiali.
GIORNATA DI ALLEGGERIMENTI SUL BLUEINDEX – Su 39 componenti (Mps resta al momento sospeso) solo 7 hanno infatti presentato a fine seduta una variazione positiva, mentre 32 hanno perso terreno. Le perdite più robuste hanno colpito in particolare le componenti italiane, che molto avevano corso da metà dicembre a inizio gennaio. Così i tre peggiori risultati sono toccati a Banco Bpm (-3,93%), solo il giorno prima in testa alla classifica giornaliera del Blueindex, Mediobanca (-4,52%) e Unicredit (-5,11%).
UNICREDIT PAGA DAZIO MA MUSTIER E’ FIDUCIOSO – Nel caso di quest’ultima (che anche stamane ha aperto in calo di oltre l’1,5% a Piazza Affari) potrebbe iniziare a pesare l’avvicinarsi dell’avvio delle operazioni per il lancio dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro. Il Ceo Jean-Pierre Mustier si mostra peraltro fiducioso e ribadisce: scommettere sul gruppo significa scommettere sull’Italia. Aggiungendo che dopo l’operazione Unicredit sarà ancora di più una grande public company, sebbene le Fondazioni continueranno ad essere “azionisti ancora molto importanti”.