Modiano e l'alba della nuova Mediobanca

Incertezza a Piazza Affari, l’indice S&P MIB a metà giornata registra un +0.3%, in una seduta segnata da un’elevata volatilità. Intanto si fa difficile il caso Fortis: il re Alberto II ha accettato infatti le dimissioni dell’ex premier belga Yves Leterme, coinvolto nello scandalo scoppiato appunto con il caso [s]Fortis[/s]. L’ex premier belga era stato accusato di aver tentato di ostacolare la giustizia belga, nelle operazioni di controllo sulla vendita della banca belga a BNP. In sostituzione di Leterme è stato nominato Wilfried Martens, che con un mandato provvisorio avrà l’obiettivo di dar vita a un nuovo governo.
Sul fronte francese, BNP sembra non aver preso nessuna decisione, ma gli analisti ritengono che già nei primi giorni di gennaio la situazione si andrà chiarendo, con le opzioni acquisizione di Fortis, o nel peggiore delle ipotesi, con il ritiro dell’offerta di BNP.

Intanto si riaccende il caso Zaleski, la scorsa notte la Holding finanziaria ha siglato lo stand steel con le cinque banche creditrici italiane, (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bpm, UBI), congelandone per un anno le linee di credito e gli interessi passivi.
Ad attirare però l’attenzione sulla Holding del finanziere polacco la probabile nomina di Pietro Modiano alla presidenza, ex direttore generale del gruppo [s]Intesa Sanpaolo[/s].
A questo punto la situazione per la Carlo Tassara si fa interessante. La holding ha partecipazioni in diversi istituti italiani, 2.2% Mediobanca, 2.27% Generali, 5.89% in Intesa Sanpaolo, 11.09% in Edison, 2.85% ASM Brescia, 2.28% UBI Banca, 2.89% MPS e 1,9% di Telecom Italia.
Guardando i flussi di vendita delle partecipazioni strategiche, si capisce che la Carlo Tassara non ha intenzione di cedere le quote, confermando di fatto il congelamento delle vendite, siglato ad inizio dicembre.
Una situazione che fa ritornare alla memoria un certo Enrico Cuccia, ed una certa Mediobanca, il salotto buono della finanza italiana.
L’unica incognita è il debito della Tassara, la Holding infatti avrebbe necessità di chiudere il prestito con RBS e BNP, ma a questo punto il dubbio sorge. Nessuna vendita delle partecipazioni, un nuovo vertice d’eccellenza, silenzio sul fronte debiti. Ma non è che per caso Zaleski ha trovato nuovi finanziatori, magari esteri, con l’intenzione di fondare la Mediobanca del nuovo millennio? A voi il giudizio.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 73.07 EUR +3.82%
American Express Nyse 18.42 USD -5.19%
Anima Borsa Italiana 1.43 EUR +0.21%
Axa Euronext 15.68 USD -5.42%
Azimut Borsa Italiana 3.6 EUR -2.83%
Banca Generali Borsa Italiana 2.9275 EUR +2.00%
Bank of NY Mellon Nyse 25.83 USD -1.71%
Barclays Lse 8.64 USD -2.26%
BlackRock Nyse 133.29 USD -2.28%
BNP BNP 29.66 EUR -2.33%
Citigroup Inc Nyse 6.75 USD -3.84%
Credit Agricole Euronext 7.88 EUR -1.25%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 27.74 CHF -4.01%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 25.24 EUR -4.39%
Dexia Euronext 2.37 EUR -8.30%
Fortis Euronext 1.01 EUR -8.95%
FT Inv. Nyse 60.86 USD -2.99%
Goldman Sachs Nyse 77 USD -4.62%
Henderson Lse 54.5 GBp -9.54%
HSBC Investments Lse 612.25 GBp -0.08%
ING Euronext 7.03 EUR +0.42%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 2.5 EUR -2.63%
Invesco Nyse 13.1 USD -0.38%
Janus Capital Group Nyse 7.51 USD -0.92%
Jp Morgan Nyse 29.82 USD -1.64%
Julius Baer Swiss Market Exchange 38.7 CHF -0.70%
Legg Mason Nyse 20.36 USD -4.90%
Man Group Lse 224.5 GBp -4.46%
Mediobanca Borsa Italiana 7.32 EUR +0.62%
Mediolanum Borsa Italiana 3.04 EUR -2.09%
Morgan Stanley Nyse 14.58 USD -5.63%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1.52 EUR -0.78%
Natixis Euronext 1.251 EUR -5.22%
Nordea bank Omxnordicexchange 55.3 SEK -2.81%
Raiffeisen Wiener Borse 18.1 EUR +2.26%
Schroders Lse 870 GBp +4.56%
Skandia (Old Mutual) Lse 52.9 GBp +5.16%
State Street Nyse 37.83 USD -6.24%
Ubs Swiss Market Exchange 13.5 CHF -4.32%
Unicredit Borsa Italiana 1.67 EUR -5.90%

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