Dati negativi e dollaro in ripresa contro l'euro

Il mercato, in chiusura di settimana, non ha potuto fare a meno di reagire alla pubblicazione dei pessimi dati sull’occupazione provenienti dagli Stati Uniti. Ancora una volta abbiamo assistito ad una ripresa del biglietto verde nei confronti dell’euro e ad una perdita di terreno del dollaro nei confronti dello yen: tutto ciò si può spiegare, come già avvenuto ai primi di dicembre, con la ripresa dell’avversione al rischio, sulla scia di un mercato che non accenna a fornire alcun elemento positivo. Venerdì infatti i consueti dati mensili del mercato del lavoro hanno puntato ancora verso un peggioramento: in linea con quanto si attendevano gli analisti i nonfarm payroll sono risultati per il mese di dicembre a -524 mila unità (a guidare la serie negativa un calo degli impiegati nel settore manifatturiero peggiore dal 2001), con l’aggravante di un dato di novembre rivisto ancora peggiore a -584 mila e, soprattutto, con un tasso di disoccupazione impennatosi di 0.4 punti percentuali sino a raggiungere il 7.2%.
Nella settimana entrante sono previsti alcuni spunti piuttosto interessanti, come la riunione della Banca Centrale Europea giovedì, durante la quale il mercato attende un ulteriore diminuzione dei tassi di 50 bp, oltre a diverse conferenze di membri del board del FOMC (tra cui il presidente Bernanke) e vari dati tra cui l’indice Michigan, l’indice FED dell’area di Filadelfia, previsti ancora in negativo.
Dicevamo della reazione del dollaro, ebbene contro la moneta unica europea venerdì pomeriggio è stato messo a segno un recupero di almeno due punti percentuali: la tendenza sembra poter rimanere ancora a favore del dollaro con il potenziale raggiungimento di un obiettivo posto inizialmente in area 1.33. Se dovessimo assistere al superamento di questo supporto la tendenza del dollaro potrebbe essere di un ulteriore forte apprezzamento sino ai massimi visti a cavallo tra novembre e dicembre (molto plausibile 1.2750): se invece il primo supporto indicato dovesse tenere è facile attende una ripresa dell’euro sino ad un primo 1.3720 e ad un livello chiave di 1.3850.

Passiamo ora all’analisi tecnica. Passiamo in rassegna dapprima il UsdJpy osservando come siamo attualmente fermi attorno a 90,00 (61,8% ritracciamento Fibonacci del movimento da 87,10 a 94,66). Questo supporto ha retto bene nella settimana passata ma rimane una notevole inerzia verso il basso e potremmo vedere ancora discese verso 89,00. Se invece vedessimo una rottura sopra 90,85 potremmo auspicare la volontà del mercato di portare il UsdJpy di nuovo verso 92,85.
Guardiamo invece l’EurGbp: la Sterlina è in netto recupero contro l’Euro ed ha trovato un supporto – di breve termine – a 0,8835 (61.8% del ritracciamento Fibonacci del movimento da 0,8235 a 0,9806. Su base intraday, sembra che l’Euro voglia controbattere questa forza della Sterlina. Tuttavia ci vorrebbe una rottura  della resistenza a 0,8935  per poter avere qualche certezza in più. Stiamo inoltre attenti ad eventuali discese sotto 0,8860 che farebbero pensare ad una continuazione del trend ribassista.
Diamo uno sguardo anche alla commodity bloc: il UsdCad su base intraday sembra voler testare di nuovo la resistenza a 1,1972 prima che prosegua il recupero del Loonie. Diventiamo, nel brevissimo termine, bullish sulla rottura eventuale di 1,1972 con target primario 1,2070; ma diventiamo bearish con altrettanta rapidità nel momento in cui si scendesse sotto 1,1880 con target 1,1760.

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