Intervistato dal Wall Street Journal, Swensen ha spiegato come ha investito i soldi del fondo negli ultimi anni e soprattutto come gestirli oggi. Swensen oltre ad essere un ottimo investitore (sotto il suo controllo il fondo di Yale ha generato una perfromance annualizzata del 16% negli ultimi 10 anni contro il 3% dell’S&P500) prima di molti altri investitori istituzionali ha puntato sugli asset alternativi.
Secondo il manager il mondo degli investitori istituzionali si puo’ dividere in due: da una parte tutti coloro che possono peemettersi di assumere uno staff di manager qualificati nella gestione degli asset, e tutti gli altri. Se, come nel caso di Swensen, si appartiene alla prima categoria, e’ possibile investire attraverso gli investimenti alternativi grazie al supporto di 20-25 professionisti che lavorano per lui e selezionano i manager migliori. Nel secondo, caso gli istituzionali si limitano ad invesrire in fondi indice che costano poco a livello commissionale.
Fondi di fondi, il ‘cancro’ del mondo istituzionale.
Nonostante la ‘passione’ di Swensen per hedge fund, private equity e commodity (quasi il 70% del suo fondo e’ investito su queste classi) il top manager ha avuto parole dure nei confronti di fondi di fondi e super consulenti, a suo modo di vedere il ‘cancro’ dell’universo istituzionale.
“I fondi di fondi sono sostenuti dai capitali ignoranti. Se un investitore non e’ in grado di scegliere da solo un manager, come potra’ mai essere in grado di scegliere il gestore di fondi di fondi capace di selezionare i migliori gestori” ha detto Swensen durante l’intervista. A questo si aggiunge la duplicazione delle commissioni e la tendenza generale dei migliori gestori, di non accettare soldi dai fondi di fondi (per lo meno per il primo quartile dell’industria).
Ma Swensen ne ha anche per i consulenti, intenti a fornire consigli al maggior numero di investitori possibile, questo ovviamente a discapito della ricerca delle inefficienze di mercato, le uniche a offrire opportunita’ di investimento.
Certo anche per Yale il 2008 stato un anno difficile da superare: il fondo dallo scorso giugno segna un calo del 25 percento, in linea con la flessione dei principali indici hedge. Ma anche in questo caso nessuna preoccupazione: “per un investitore istituzionale di lungo periodo come Yale, non ha senso costrutire un portafoglio anti crisi; ci allontanerebbe dal nostro obiettivo di performance di lungo termine e significherebbe abbandonare l’equity”.
Quali opportunita’ per il 2009?
Le Distressed Securities sono una delle strategie piu’ interessanti per il 2009. Certo i ritorni non si vedranno prima di qualche anno visto che il mercato del credito e’ praticamente bloccato. Oltre ai distressed, Swensen punta su Tips (Treasury Inflation Protected Securities), che dovrebbero fornire una valida protezione contro l’inflazione. Anche le azioni hanno il loro appeal, ed oggi trattano a multipli interessanti.