Eurodollaro a rischio rottura

Rimbalzo correttivo per le borse americane, i cui principali indici hanno fatto registrare un +4.15% medio, dopo le batoste subite dal mercato equity soltanto pochi giorni fa. Tante testate hanno interpretato come fatto negativo lo scossone delle borse avvenuto in concomitanza all’insediamento di Obama. Sinceramente non vediamo una correlazione così marcata tra i due fenomeni, anzi, forse mai come in questo caso è stata addirittura inesistente. La verità è che tutti, anche al bar o dal parrucchiere, parlano ormai di tassi di interesse, IRS, economia e crisi dei consumi. La situazione è dunque ben percepita a livello globale ed i timori di ulteriori overshooting della recessione e delle conseguenze che il credit cruch potrebbe avere sul settore finanziario, continuano imperterriti a crescere. Ciò che tutto il mondo si aspetta dalla nuova Amministrazione americana è dunque una Soluzione, con la S maiuscola, a tutti i problemi, è proprio il caso di dirlo, di questo mondo. Ma come ben sappiamo sarà dura, occorrerà ancora del tempo, ma sarà possibile se non vi saranno ulteriori colpi bassi all’economia globale, che potrebbero a questo punto destabilizzare in maniera molto più preoccupante il sistema.
Lo Yen giapponese continua la sua cavalcata contro tutte le altre valute, mostrando come l’avversione al rischio stia fungendo da market mover, mentre la sterlina inglese, che sembra essere diventata il capro espiatorio del mercato, sembra reagire in maniera importante a qualsiasi tipo di notizia negativa, facendo da tramite tra il malcontento degli investitori ed il mercato.
La tendenza del cambio più osservato e scambiato dal mercato (EurUsd ovviamente) punta ancora, nel medio lungo, ad un indebolimento e per ottenere qualche spunto tecnico dall’andamento odierno utilizziamo un grafico a candele orarie. Da questo appare piuttosto evidente la netta ripresa del dollaro dagli ultimi giorni dello scorso anno, peraltro ancora perfettamente in atto, e un corrispondente restringimento delle oscillazioni del cambio. Se osserviamo la conformazione in atto, la giornata di oggi presenta un livello di supporto e resistenza equidistanti dai prezzi attuali (1.30 figura) e precisamente a 1.2820 il primo e 1.3180 il secondo. Appare piuttosto evidente come una rottura a ribasso della figura creatasi possa portare al minimo di novembre, 1.2330, con estrema facilità.


Osservando il cambio EurGbp, utilizzando un time frame un po’ meno di breve (il daily), si nota come ieri l’EurGbp abbia raggiunto il suo target a 0.9439 (61,8% del movimento da 0.9806 a 0.8844). Dunque il movimento repentino rialzista ha l’aria di una correzione secondaria nel trend discendente che già oggi potrebbe riprendere. La pressione al rialzo comunque sembra ancora intatta stamani e quindi si rimane bullish con primo target a 0.9400. Segnali decisivi di una inversione di trend nel breve sarebbero invece dati da una discesa sotto 0.9325.
Passando all’euroyen è il caso di citare anche i nuovi minimi fatti segnare dall’EurJpy nella giornata di ieri. Infatti è stato raggiunto 112, un livello che ciclicamente (e storicamente) grida “oversold”. Ma non facciamoci ingannare: il trend di medio termine è discendente ed è ancora intatto. Per la giornata di oggi, invece, possiamo attenderci rialzi fino a 116,50 e possibilmente fino a 117 (quadruplo top di breve). Anche se i rialzi potrebbero estendersi fino a 117,20 sembra più probabile una susseguente discesa.
Terminiamo con il cambio GbpJpy dove lo Yen si è comportato in maniera affine anche contro la Sterlina, facendo però registrare nuovi minimi Storici toccando un incredibile 119,40. Chiaramente l’impulsività del movimento lascia oggi spazio ai tori almeno fino a 124,80 ma possibilmente anche fino a 125,45. Tuttavia, come per l’EurJpy, il comportamento poi dovrebbe proseguire a ribasso.

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