Fondi hedge, Etf 'mon amour'

All’inizio del 2001 il patrimonio degli ETF statunitensi era di soli 0,9 miliardi di dollari mentre ora gli AUM di questo incredibile prodotto hanno superato abbondantemente i 600 miliardi di dollari (dati ICI).

Un tale è successo è insito nel funzionamento di questi prodotti e nella loro semplicità di utilizzo.

Sarà per questo che nei primi nove mesi del 2008 quasi 2.500 investitori istituzionali hanno scelto di utilizzare i tracker (soprattutto negli USA) per la normale gestione di portafoglio.
 
Oggi i principali utilizzatori di questi strumenti, vedono gli asset manager al primo posto (70% degli utilizzatori) seguiti dai fondi hedge con il 16 percento. Proprio i gestori alternativi, considerati da molti gli investitori più sofisticati del pianeta, utilizzano correntemente gli ETF per implementare strategie Long e Short. I gestori hedge infatti hanno dimostrato il maggior tasso di crescita nell’utilizzo degli ETF, confermato dall’ultima indagine di Barclays Global Investor, uno dei primi player nel mercato dei tracker.

Alla fine di settembre 2008 infatti 48 nuovi hedge fund hanno dichiarato di utilizzare ETF nella loro gestione, un incremento del 14% rispetto il 2007.  A livello di asset manager invece l’incremento è stato di solo il 2,5% per un totale di 1.781 asset manager.

Un altro elemento a far da volano agli ETF è il cosiddetto rischio controparte, che soprattutto lo scorso anno, ha spinto molti manager a orientarsi verso i più sicuri ETF.

In dettaglio nei primi 11 mesi del 2008, il patrimonio degli Etf statunitensi è cresciuto di 133 miliardi di dollari contribuendo così a tamponare i riscatti che hanno travolto il mondo del risparmio gestito.

Tra i top player del mercato Usa, iShares è in cima alla lista con 175 Etf attivi e un patrimonio di 253 miliardi di dollari; segue State Street Global Advisors con 79 ETF e 140 miliardi di dollari.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!