Si allenta la tensione

Ieri è stata la prima giornata da qualche tempo a questa parte, in cui si sono visti compratori di Euro e venditori di dollari. La somma degli interventi delle Banche Centrali di alcuni paesi, unitamente a qualche dato migliore delle attese, sembrerebbe aver riproposto sui mercati una qualche avversione al rischio, anche se non si può conoscere ancora l’entità e l’importanza reale di questi movimenti.
Il Pmi dei servizi europei è leggermente migliorato così, mentre allo stesso tempo la Banca Centrale Australiana ha proposto un nuovo pacchetto di stimoli per l’economia locale e quella Giapponese ha dichiarato di voler rilevare i pacchetti azionari detenuti dagli Istituti di Credito per alleviare la sofferenza di questi ultimi causata della caduta dei listini. Una serie di misure che hanno dato un poco di fiato al mercato così anche le valute ne hanno goduto un certo beneficio. La pressione che da giorni gravava sull’Euro si è allentata e la moneta unica ha avuto un sussulto sulla divisa americana, tipicamente in salita in qualità di valuta rifugio. Il quadro tecnico sembrerebbe voler riproporre una fase di correzione rialzista che potrebbe portare i prezzi tra 1.3150 e 1.3330, che rappresentano la media a 21 giorni inizialmente e una fase di congestione data da massimi e minimi precedenti significativi.

Solo una conferma di queste rotture ci porterebbe a considerare una nuova fascia di oscillazione compresa tra 1.3350 e 1.3525 , obiettivo dell’eventuale movimento e livello dato dalla media mobile a 100 giorni.
Per ora, anche se il mercato ci ha abituati negli ultimi tempi, ad una volatilità fuori dal comune, non pensiamo che questi livelli possano essere facilmente raggiunti, e quindi ci riserviamo di attendere qualche ora per capirne di più. Il trend di fondo, su questo non ci sono dubbi, rimane ribassista, e quindi per ora, la ricerca di livelli dove entrare a vendere Euro, pare ancora la strategia più adeguata.

Ma la vera novità di ieri viene dalle parole di Shirakawa, Ministro delle Finanze Giapponese, il quale ha affermato che stampare moneta per dare liquidità al sistema, in questo periodo minerebbe la credibilità dello Yen e produrrebbe un rialzo dei tassi nel medio termine.
Un modo per dire che la Boj non interverrà sui mercati per indebolire la valuta, così come invece aveva minacciato di fare nello scorso mese di Ottobre?
Non lo sappiamo, certo è che il dibattito è aperto, il G7 che si terrà nei giorni di San Valentino, si potrà dire qualcosa di più, e la questione valutaria rimane sul tavolo.
Come dicevamo ieri, una questione che porterà a delle discussioni anche accese, con il problema della svalutazione della sterlina e del futuro (?) ingresso nell’Euro, quello della eccessiva forza dello Yen e se vogliamo anche della debolezza intrinseca di Yuan e valute emergenti, manipolate secondo qualcuno dalle Banche Centrali dei paesi coinvolti.

Per i movimenti di breve, sempre di non facile individuazione, riteniamo che l’EurUsd possa tenere l’area di supporto data da 1.2900-40 per salire in area 1.3150, mentre il UsdChf potrebbe scendere anche a 1.1200.
Cable che potrebbe salire sopra 1.4500 mentre l’EurChf appare ancora nel range 1.4850 – 1.5050.
EurJpy che nel range 115.00- 117.50 mentre l’EurGbp dovrebbe rimanere tra 0.8900 e .9070 mentre AudUsd potrebbe salire ancora in area 0.6600.

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