Grecia ai ferri corti con la troika, Ucraina vicina all’accordo col Fmi

TORNA A SALIRE IL RISCHIO GREXIT – Mentre si torna a parlare con insistenza del rischio Grexit, nel caso in cui il governo di Alex Tsipras non acconsenta alle richieste che sono già state avanzate ad Ue, Bce e fondo Esm (che nel 2015 hanno concesso alla Grecia un ulteriore bailout da 86 miliardi di euro) di ulteriori tagli e aumenti di imposte per l’equivalente del 2% del Pil greco, in Ucraina sembra si vada verso una schiarita nei rapporti col Fondo monetario internazionale, che all’ultimo bailout di Atene non ha partecipato in disaccordo con la “troika” europea.

UCRAINA SPERA IN ACCORDO CON FMI – Il premier ucraino, Volodymyr Groysman, ha infatti annunciato di attendersi di raggiungere un’intesa con l’Fmi entro fine mese, dopo che i negoziati sarebbero stati “sostanzialmente” portati a termine salvo che per “alcune sfumature”, così da sbloccare le ultime tranche del bailout da 17,5 miliardi in quattro anni che da ottobre sono in sospeso.

INTESA SU RIFORMA PENSIONISTICA – Groysman ha aggiunto di voler cooperare con l’Fmi, aggiungendo però che il Fondo monetario internazionale deve avere attese “realistiche” su cosa l’Ucraina possa raggiungere in termini di riforme giuridiche che al momento sono il punto su cui ancora non si è trovata l’intesa. In compenso entro l’anno Kiev si impegna a varare una riforma pensionistica per ridurre il suo massiccio deficit pubblico dopo anni di cattiva gestione, così da poter ricevere ulteriori finanziamenti da parte dell’Fmi.

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