Il prossimo domani dei consulenti finanziari

Il settore del risparmio gestito è attraversato da profondi mutamenti che impattano e impatteranno considerevolmente sulla professione dei cf. Il mercato andrà sempre più polarizzandosi con una segmentazione tra un target di clientela mass market, che usufruirà di servizi standardizzati, sempre più presidiati in futuro da modelli automatizzati di advisory, e uno di clientela a elevata patrimonializzazione, che necessita di servizi di consulenza ad alto valore aggiunto. È su questo secondo segmento di clientela che si giocherà per il settore la vera partita, il cui esito porterà a un ampliamento della forbice tra cf bravi e meno bravi. I professionisti che sapranno sviluppare le competenze capaci di fornire soluzioni alle esigenze della clientela più complessa raddoppieranno il portafoglio in 3 anni. Per farlo andrà innanzitutto cambiata la modalità di approccio alla gestione del patrimonio, da intendersi nella sua totalità e non solo limitatamente all’aspetto finanziario.
E il patrimonio complessivo interessa tematiche quali il mondo corporate, il passaggio generazionale, il wealth planning in senso più ampio, che assume un ruolo sempre più pervasivo in una società in cui le nuove strutture familiari sono sempre più diffuse, e sul mondo del welfare e della previdenza c’è tanto lavoro da fare anche in termini di educazione delle nuove generazioni di risparmiatori. Questi sono solo alcuni dei temi su cui i cf dovranno specializzarsi, focalizzandosi sul lavoro in team che consente di esaltare i punti di forza di entrambi i professionisti, offrendo ai clienti un know-how che sarebbe impossibile da esprimere singolarmente. Manca un ingrediente fondamentale, in assenza del quale anche i migliori cf rischiano di sprecare rapporti con la clientela maturati in tanti anni: la voglia di vivere e sentire l’azienda come propria.

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