È nata una professione?

Una “professione” può dirsi tale se, tra l’altro, è riconosciuta la sua utilità sociale. La Legge n. 15 del 17 febbraio 2017, che introduce il tema dell’educazione finanziaria, è solo un primo passo in quanto viene rimarcata solo l’importanza della “attività”. Un avanzamento significativo è l’iniziativa della Direzione Politiche Sociali – Area Emergenze Sociali, Diritti e Inclusione – del Comune di Milano, con la determinazione dirigenziale n. 133/2017 a firma del direttore Cosimo Palazzo nella quale si riconosce il ruolo professionale di “Educatore Finanziario”. Il bando di gara richiede tra le principali prestazioni “… l’accompagnamento delle famiglie verso reali percorsi di autonomia… attraverso forme di educazione finanziaria tramite educatori che operino in conformità con le norme tecniche UNI 11402 “Educazione finanziaria del cittadino – requisiti di servizio…” Il personale impiegato… dovrà essere rappresentato dalle figure professionali:… Educatori finanziari”. Il Comune di Milano, con Pierfrancesco Majorino, Assessore Politiche sociali, è da più di un lustro promotore dell’educazione finanziaria di qualità e attualmente con il “servizio di economia personale di qualità” (declinazione della “educazione finanziaria”) mediante “Assistenti per l’economia personale” (“Educatori Finanziari”) appartenenti a cooperative e associazioni onlus (wemi.milano.it). Ciò nel progetto “Welfare di Tutti”, cofinanziato da Fondazione Cariplo, in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore – LSA, l’UNI e Progetica. Con la D.D. n. 133/2017, si riduce il gap con esperienze internazionali, quali il City’s Financial Empowerment Center di New York City che impiega “Financial Counselor” per erogare educazione finanziaria nel contrastare la fragilità e la povertà.

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