I consulenti finanziari iscritti all’Albo alla data del 13 dicembre 2017 sono 56.018 di cui gli attivi, con mandato, sono pari al 64,6% (36.191) e i non attivi pari al 35,4% (19.827). Considerate le cancellazioni per l’omesso pagamento del contributo annuale obbligatorio a carico degli iscritti, tipico degli ultimi mesi dell’anno, è prevedibile che il 2017 si chiuda con circa 56.000 cf. I dati confermano così a oggi il consolidamento della popolazione degli iscritti all’Albo, con un aumento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Un’altra conferma è quella “rosa” del consolidamento della presenza femminile nell’Albo: infatti le cf donne sono pari al 21%. Al 31 dicembre 2016 erano il 20,5%. È poi prevalente il numero di mandati a cf dipendenti. Tale andamento è evidente a partire dal 2013: infatti sui 14.498 cf che si sono iscritti all’Albo dal 2013 e fino al 1° semestre 2017, il 42,6% dei mandati sottoscritti con gli intermediari si riferisce a dipendenti e il 20,7% a cf agenti. I flussi relativi ai nuovi mandati evidenziano dunque una velocità più che doppia dei dipendenti versus gli agenti, ribaltando, in tal modo, quanto avveniva fino a qualche anno fa.
Il totale degli iscritti all’Albo nel 2017 è stato di 3.087. Il 50% di essi, pari a 1.548, ha superato la prova valutativa. Si conferma infine una significativa presenza di candidati alle prove valutative. Nel 2017 infatti il 44% dei candidati ha superato la prova per un totale di ben 2.159 idonei su 4.937 partecipanti. Le prove si sono concluse il 15 dicembre con le tornate di Roma. Il 51% dei partecipanti, al quale corrisponde il 54% degli idonei, ha svolto la prova a Milano.
E il Big Bang? Ci rivedremo tra un anno per tirare le somme e scoprire se davvero ciò ha provocato una contrazione dell’industria della consulenza finanziaria. L’impressione è che il terremoto ci sarà ma con un’onda lunga, i cui effetti reali non si leggeranno subito nei numeri, bensì solo tra due-tre anni.