Tre strategie vincenti

Il 2016 sui mercati non è iniziato nel migliore dei modi. “Prevediamo ancora alta volatilità nel corso di quest’anno. Seppur non così accentuata come nei mesi scorsi, sicuramente sarà sopra i livelli visti negli ultimi anni”. Lo ha spiegato Giancarlo Fonseca, responsabile della distribuzione per l’Italia di Lombard Odier Investment Managers.

Quali sono i principali temi d’investimento per i prossimi mesi?
Siamo in una fase di cambiamento in cui bisogna monitorare attentamente alcuni fattori. In primis il ciclo maturo negli Stati Uniti, con una politica monetaria che rimane accomodante in termini assoluti ma che va verso un processo di normalizzazione dei tassi In secondo luogo la Cina, che sta ricomponendo la propria dinamica di crescita, soprattutto attraverso consumi interni. Non crediamo, inoltre, che il Paese abbia intenzione di svalutare ulteriormente lo yuan. Infine, il petrolio che nel breve termine rappresenta un fattore di elevata volatilità.

Di fronte a questo scenario, cosa proponete alla vostra clientela?
Il vero problema non è scegliere la strategia o l’asset class migliore, ma un approccio di diversificazione dell’asset allocation in cui la gestione del drawdown risk è centrale nella costruzione del portafoglio. Per fare questo stiamo proponendo sia strategie tradizionali, che alternative. Tra quelle tradizionali, la prima punta all’equity europeo, attraverso il fondo Europe High Conviction: una strategia puramente bottom up, che esclude dalla selezione titoli del settore energetico e bancario, minimizzando in questo modo la volatilità, senza intaccare la capacità di generare alpha. La seconda punta al segmento delle convertibili con il Convertible Bond, un portafoglio corporate di alta qualità con un’opzione per partecipare ai rialzi del mercato azionario.

Per quanto riguarda prodotti alternativi?
Ci stiamo concentrando da una parte sul Fundamental Equity Long/Short, che ha l’obiettivo di dare un’alternativa sull’equity americano long only, e dall’altra sul Global Macro, recentemente lanciato grazie all’apporto di tre gestori specializzati. Un’operazione di successo che da ottobre dell’anno scorso ad oggi ha raccolto circa 170 miliardi di dollari. Gestito da un team con un track record personale significativo e con un target di clientela di tipo High-Net-Worth.

Quali le novità anche a livello distributivo?
Stiamo ragionando sia con gli attuali Partner che con potenziali nuovi di soluzioni che abbiamo sperimentato sul mercato istituzionale, come portafogli investiti in ibridi, Insurance-linked securities o Cat bonds, che potrebbero diventare presto interessanti anche per il segmento private banking.

Daniel Settembre

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