I fondi distressed fanno rotta sulla Cina

Probabilmente è una conferma del fatto che a Pechino e dintorni le cose non vanno più tanto bene. O, all’opposto, il segnale che gli investitori istituzionali guardano con fiducia alle riforme del governo cinese per rendere più trasparente il mercato. Fatto sta che nelle ultime settimane diversi fondi specializzati in situazioni distressed hanno annunciato piani di crescita in Cina.
A cominciare da Kkr, secondo operatore di private equity al mondo, che ha siglato una partnership con China Orient Asset Management, azienda statale specializzata nella gestione dei crediti problematici. E in questa direzione si muove anche Oaktree Capital Group. L’interesse dei grandi fondi occidentali si spiega con la quota crescente di non performing loans accumulati dagli istituti di credito cinese, che necessitano di una gestione professionale per essere smaltiti. Di contro c’è da fare i conti con un mercato che resta in buona parte opaco, rendendo complessa l’analisi di costi benefici degli investimenti.

Luigi dell’Olio

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