“Le figure di banker e consulente nel nostro gruppo sono praticamente identiche perché la logica nell’approccio è la stessa. Quello che cambia è l’inquadramento professionale. Il banker che vuole diventare consulente certamente può guadagnare di più, ma è meno tutelato”. E’ un passaggio dell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore di oggi da Paolo Molesini, amministratore delegato di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking. Nella quale si parla, tra le altre cose, del processo di integrazione tra Fideuram e Intesa SanPaolo Pb.
Nel 2015, ricorda Molesini, la società ha registrato utili per 757 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto all’anno precedente e le indicazioni che arrivano dai primi mesi dell’anno segnalno un proseguimento del trend positivo anche nel 2016.
Il numero uno della società si sofferma anche sulla rete internazionale di private banking, sottolineando che le prossime aperture riguarderanno centri con folta presenza di cittadini italiani, a cominciare da New York, e non esclude il continente asiatico.