Il private equity piace sempre più agli investitori istituzionali

Quasi due terzi degli investitori istituzionali a livello globale (il 59%) aumenteranno la loro esposizione al private equity nei prossimi cinque anni, mentre un ulteriore 15% sostiene che probabilmente la diminuirà nello stesso arco di tempo. Lo rivela una ricerca di State Street, secondo cui gli asset under management nel private equity hanno raggiunto un nuovo record di 2.400 miliardi di dollari a giugno 2015. Gli alternativi rappresentano una asset class fondamentale per aumentare i rendimenti, infatti il 46% degli investitori istituzionali sta pianificando di aumentare la propria esposizione a questa categoria. Tuttavia, qualora il settore del private equity non riuscisse a soddisfare la richiesta di maggior trasparenza da parte degli investitori, circa un terzo di questi (il 28%) sostiene di voler ridurre le propria esposizione a questa asset class. Per il 70% degli investitori l’illiquidità è il più grande ostacolo all’aumento dei livelli di esposizione diretta ai fondi di private equity, seguita dalla mancanza di trasparenza degli investimenti (38% degli intervistati), di competenze interne (29%) e di regolamentazione (24%).

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