Dare il giusto valore al denaro

“Il valore del denaro mi è stato trasmesso in famiglia, dove mi hanno insegnato a guadagnare e a dare la giusta importanza al risparmio, come cerco di fare a mia volta con i miei figli. Si tratta di spiegare ai più giovani che le cose fondamentali non possono essere comprate”. Paolo Scudieri, classe ’60, è a capo del gruppo internazionale Adler-Pelzer, che progetta, sviluppa e industrializza componenti e sistemi per l’industria del trasporto. Fondato nel ’56 dal padre Achille, che aveva intuito le potenzialità dei polimeri, oggi è il primo produttore italiano di sistemi per il comfort acustico e termico dei veicoli e nella fabbricazione di rivestimenti e pannelli per le portiere e i tappeti interni. Con la sede rimasta a Ottaviano (Napoli), è presente in 19 Paesi con 58 stabilimenti e sette centri di ricerca e sviluppo. Nel 2015, con 10mila dipendenti, ha realizzato un fatturato superiore al miliardo di euro e investimenti per oltre 28 milioni.

Che rapporto ha con il denaro?
Credo sano. Da imprenditore punto a scelte e investimenti che mi consentano di fare profitti. Nessuno pensa di lavorare rimettendoci. Ma non mi ritengo schiavo del dio denaro. Penso di essere rimasto un uomo semplice, legato ai valori della sua terra, nonostante i numerosi successi. Sono convinto che la felicità di una persona si fonda su altri presupposti, spesso indipendenti dal suo guadagno reale: la passione per il lavoro, la qualità dei rapporti umani, le relazioni con i familiari, con i colleghi, con gli amici, il contesto sociale nel quale si opera, se esiste un clima di comunità nel quale tutti sono disposti a collaborare oppure indifferenza. Solo se sono soddisfatte tutte queste condizioni, un incremento del reddito può portare alla felicità.

E con il risparmio?
Per me è sinonimo di investimento. L’accumulo fine a se stesso non rientra tra le mie priorità. Per questo accetto le sfide con entusiasmo e, negli ultimi anni, ho puntato anche a diversificare le mie attività. Non ho mai considerato i traguardi raggiunti come un momento di arrivo, ma di partenza. Sono diventato amministratore delegato dell’azienda nel ’92 e in questi anni Adler si è trasformato in un gruppo internazionale che continua a puntare su innovazione, ricerca, investimenti. Solo tre anni fa abbiamo investito in uno stabilimento dismesso di Airola, nel Sannio, diventato ora il fiore all’occhiello del gruppo, il più grande stabilimento industriale italiano specializzato nella produzione di componenti in fibra di carbonio per l’industria automotive.

Chi gestisce i suoi risparmi?
Solitamente da solo o con l’aiuto di qualche fidato consulente, ma non mi ritengo una persona autoritaria nemmeno su questo fronte.

Non ho sentito parlare di banche. Che rapporto ha con gli istituti di credito?
Non sarei dove sono se non ci fossero state le banche, uomini di banca, ad avere fiducia in me e nella mia attività. Non è un caso che da maggio 2014 sono nel cda del Banco di Napoli e nel 2015 sono stato confermato alla guida di Srm – Studi e ricerche per il Mezzogiorno – del gruppo Intesa San Paolo.
Ha accennato alle diversificazioni. La più importante è sicuramente “Eccellenze campane”.

Ma si tratta di un investimento o, per dirla alla napoletana, di uno sfizio?
Un po’ l’uno, un po’ l’altro. “Eccellenze campane” è nato dal forte legame che ho con la mia terra e dal desiderio di promuovere e valorizzare le eccellenze agroalimentari della mia regione direttamente, dal produttore al consumatore, in una sola struttura. Inaugurato nel 2014, il polo agroalimentare di Napoli, che riunisce tante piccole imprese campane, in meno di due anni è diventato un punto di riferimento per la città. Un polo gastronomico innovativo per formula e contenuti territoriali che si estende su una superficie di 2mila metri quadrati dedicati alla produzione, alla commercializzazione e alla somministrazione di prodotti alimentari di eccellenza. In tutto otto aree di produzione, dal panificio al birrificio, dal pastifico al caseificio, dalla torrefazione alla pasticceria, dalla cioccolateria alla gelateria, con dodici aree di ristorazione e 520 posti a sedere. Da settembre, nel salotto di Napoli, la struttura è stata affiancato da Eccellenze campane mare, 200 metri quadrati di estensione e una sede mozzafiato con vista su Capri e Posillipo. Ma sono già programmate aperture di nuovi punti in Italia e all’estero.

Pietro Romano

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