Focus sul made in Italy

Completato l’iter per l’autorizzazione da parte di Banca d’Italia, Armonia Italy Fund scalda i motori in vista delle prime operazioni. Sta infatti per chiudersi il primo giro di raccolta del fondo per un importo di circa 250 milioni di euro. La dotazione finale, stando alle previsioni, dovrebbe aggirarsi sui 700 milioni che andranno a sostenere le imprese italiane a elevato potenziale di sviluppo e orientate all’export.

Obiettivo consolidamento
L’obiettivo dell’operazione è quello di colmare la mancanza di grandi realtà specializzate nel private equity in Italia tramite operazioni di buy&building, ovvero di consolidamento. Quattro i partner fondatori in grado di coniugare esperienza sul campo e un patrimonio di relazioni costruite nel corso degli anni dal quale attingere per sviluppare ulteriori opportunità di investimento. Ponendosi al vertice dei maggiori fondi italiani di private equity, in diretta concorrenza con Clessidra e Investindustrial, Armonia Italy Fund, costituito sotto forma di fondo comune d’investimento mobiliare chiuso, la cui partecipazione è riservata agli investitori istituzionali, andrà a focalizzarsi sui settori tipici del made in Italy con particolare attenzione ai comparti in cui il team possiede forti competenze interne.

Gli obiettivi del fondo
A lanciare il fondo, che ha l’ambizione di attrarre capitali esteri, oltre a Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente di Armonia Sgr, vi sono l’imprenditore Luca Rovati e l’ex-manager di Telecom Italia e di Pirelli, Francesco Chiappetta, per tanti anni braccio destro di Marco Tronchetti Provera. Amministratore delegato di Armonia è Alessandro Grimaldi, manager con grande esperienza nel settore del private equity e degli investimenti, visto la sua lunga militanza in Clessidra Sgr (dove è stato uno dei fondatori e dove ha seguito operazioni come Società Gasdotti Italia, Sisal, Gemina, Giochi Preziosi, Tirrenia, Cerved e Balconi) e prima ancora come direttore finanziario di Fininvest.
Il fund raising ha fin da subito coinvolto grandi fondi pensione, le Fondazioni, gli hedge e i fondi universitari. Il target del fondo saranno le aziende che più di altre si prestano a rappresentare il made in Italy.

Team con 30 gestori
Nel dettaglio Armonia investirà in settori come meccanica, servizi, beni di consumo, alimentari, luxury, life style e nel farmaceutico, che in Italia presenta grandi opportunità. In quest’ultima area opererà Luca Rovati, in virtù dell’esperienza maturata nei decenni alla guida di Rottapharm, una delle poche aziende farmaceutiche italiane che è riuscita a fare una grande acquisizione all’estero, quella della tedesca Madaus. Armonia Sgr avrà un team di una trentina di gestori, provenienti dal private equity o dalle banche d’affari con almeno una decina di anni di esperienza nel settore. Le due sedi principali verranno stabilite a Milano e a Roma. La focalizzazione sarà sui gruppi che hanno bisogno di crescere con il consolidamento, ma anche su tutte le aziende di medie dimensioni orientate all’export. Ci sarà infine anche un’area dedicata agli strumenti di debito come i convertibili.
A guidare gli obiettivi dei fondatori, e la conseguente selezione dei primi dossier, è infatti la constatazione di quanto il tessuto produttivo italiano, per sua natura, rappresenti ancora oggi un bacino unico di opportunità per un fondo di private equity: un elevato numero di Pmi di cui la maggior parte a gestione familiare, con capitali inadeguati allo sviluppo e con un accesso limitato ai mercati esteri.

Gestire la trasformazione
Nonostante ciò, la penetrazione dei fondi di private equity in Italia è molto limitata e caratterizzata tipicamente da operatori internazionali lontani dalle piccole e medie imprese o da operatori nazionali di piccole dimensioni non in grado di supportarle adeguatamente. Armonia Italy Fund, grazie alla sua dimensione e composizione, coprirà invece un’area strategica del mercato e si focalizzerà sul processo di consolidamento delle Pmi target, creando le condizioni in grado di permettere loro di affrontare al meglio la sfida della crescita e della competizione globale.
Armonia Italy Fund si focalizzerà su target che presentino requisiti in grado di dimostrare potenzialità di crescita inespresse , ma una posizione rilevante nel relativo segmento di mercato, ovvero un progetto strategico di sviluppo e presenza sui mercati esteri. Il sostegno alle aziende avverrà in particolare grazie ad azioni mirate a rimuovere situazioni di ostacolo alla crescita: cambio generazionale, mancanza di un management con adeguata esperienza e capacità, mancato apporto di capitali, mancata promozione di operazioni di aggregazione o fusione.

Rosaria Barrile

I fondatori
Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini, presidente e consigliere
Pronipote del generale Armando Diaz e della principessa Pallavicini, nel 2000 ha fondato Gwm Holding, società attiva da 15 anni nel wealth management istituzionale, family office, gestione di patrimoni e servizi fiduciari e trust, con uffici a New York e Ginevra. Nel 2003 ha aperto le sedi di Milano e Roma, grazie a una joint-venture con la famiglia Nattino tramite la Banca Finnat, con il 51% in testa ai Pallavicini e il resto a Banca Finnat. Per seguire Armonia Italy Fund ha appena ceduto la sua intera quota, l’80%, detenuta in Gwm, a Peter Sartogo, arrivato da Londra nel 2005 con un passato in Morgan Stanley e Deutsche Bank.
Luca Rovati, vice presidente e consigliere
Vice Presidente di Meda AB e secondo azionista del Gruppo Meda. Da giugno 2013 è membro del CdA della Società Nuove Partecipazioni S.p.A., attraverso la quale detiene la partecipazione al 50% in Nuova Camfin S.p.A. ed a cascata il 26% di Pirelli & C. S.p.A
Francesco Chiappetta, vice presidente e consigliere
Senior Advisor Governance di Pirelli & C. S.p.A. di cui è stato precedentemente General Counsel e Direttore Affari Generali e Istituzionali. È membro di numerosi CdA di primarie aziende italiane: Autogrill S.p.A., Camfin S.p.A., Prelios S.p.A., Ieo – Istituto Europeo di Oncologia.
Alessandro Grimaldi, amministratore delegato e consigliere
Co-fondatore del Fondo Clessidra, dalla sua costituzione (2003) a tutto il 2013 è stato membro del CdA e del Comitato Investimenti. Ha condotto e realizzato numerosi investimenti nei due fondi Clessidra Capital Partner I (SGI, AdR, Sisal, Giochi Preziosi, Tirrenia) e II (Cerved, Balconi), ricoprendo ruoli al vertice nelle aziende target e nei veicoli intermedi della catena partecipativa.

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