Le private bank svizzere puntano a Sud-Est

Occupare gli spazi lasciati liberi dai grandi gruppi di matrice anglosassone. E’ la strategia che sta caratterizzando negli ultimi tempi le mosse di alcune private bank elvetiche nel Sud-Est asiatico.
Negli ultimi due anni, sia Barclays, che Société Générale hanno venduto le loro attività di private banking asiatiche a istituti regionali. Nel mese di aprile, JPMorgan ha tagliato del 20 % i suoi relationship manager in Asia, concentrando l’offerta sulla clientela più ricca. All’opposto Bordier & Cie è attiva nell’area, con l’obiettivo di aumentare la sua quota di mercato anche al di là del solo Singapore. L’obiettivo, per evitare di fare il passo più lungo della gamba, è di trovare partner locali con i quai avviare nuove iniziative. E lo stesso sta facendo Lombard Odier, che ha già avviato colloqui con banche locali in Thailandia, Giappone, Australia e Corea del Sud.
Julius Baer ha avviato da poco una campagna di reclutamento nel continente giallo, con l’obiettivo di assumere 50 banker entro fine anno, mentre il Credit Suisse ha intenzione di passare a breve da sei a dodici professionisti nella sede di Bangkok.

Luigi dell’Olio

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