Artigianato di qualità

Non si può nascondere una città posta sopra un monte, si legge nel Vangelo secondo Matteo. Eppure, nel caso dei mestieri d’arte, abbiamo assistito esattamente a una negligenza di questo tipo: fulcro del “bello ben fatto” tipico del miglior made in Italy, e straordinaria risorsa in grado di trasformare ogni progetto in un prodotto che il mondo intero ammira e desidera, i mestieri d’arte sono in realtà invisibili. Misteriosi. Relegati in una posizione del tutto subalterna nel racconto dell’eccellenza italiana.

Poca visibilità
E una assenza di visibilità porta ovviamente a una disaffezione che, a sua volta, non valorizza l’attività dei maestri artigiani: perché se è vero che la costruzione del valore aggiunto nasce ovviamente dalla loro competenza, dal talento e dalla creatività che impiegano nel loro lavoro quotidiano, è vero altresì che una maggiore consapevolezza del loro ruolo nel contesto economico italiano porterebbe ovviamente a una percezione ben più positiva, fruttuosa e fertile di ciò che i mestieri d’arte rappresentano.

Premi ai migliori
Al fine di valorizzare al meglio i maestri d’arte più abili e rappresentativi dei nostri territori, la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte ha assegnato per la prima volta, il 6 Giugno scorso, un inedito riconoscimento: si tratta del MAM – Maestro d’Arte e Mestiere. Sviluppato in collaborazione con ALMA, la Scuola Internazionale di Alta Cucina Italiana, il MAM ha messo in luce alcuni aspetti rilevanti: l’estrema varietà del mondo dei mestieri d’arte, per esempio. Venti categorie, ciascuna delle quali è a sua volta suddivisa in specializzazioni e segmenti; tredici settori legati all’enogastronomia; un ricco e generativo mondo di sostenitori, che tra le istituzioni, le imprese e i Musei raccontano e promuovono il fragile, delicato e potente lavoro dei maestri artigiani.

La passione del fare
Dalla ceramica alla gioielleria, dal legno all’arredo, dai metalli alla meccanica, dal mosaico alla pietra, dalla pelletteria alla stampa d’arte, dalla liuteria al restauro, dai mestieri del teatro al tessile: con questa iniziativa, che avrà cadenza biennale (seconda edizione: 2018), si intende valorizzare e portare all’attenzione del grande pubblico e dei media la straordinaria opera di alcuni dei più significativi protagonisti del nostro alto artigianato.
Il saper fare, la passione, il valore anche umano dei grandi maestri, spesso sconosciuti al pubblico, fanno grande il nostro Paese e costituiscono una delle sue principali ricchezze: un giacimento artistico, culturale ed economico che il mondo intero riconosce e desidera.
Per mantenere lo storico primato dell’Italia è fondamentale difendere e promuovere questi saperi unici della nostra tradizione, perché il testimone passi alle nuove generazioni e le straordinarie competenze dei Maestri non vadano perdute, ma raccolte e attualizzate anche grazie alla cultura del progetto e all’uso consapevole delle nuove tecnologie.

Alberto Cavalli

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