The new Tate

Si parla spesso di cultura come veicolo privilegiato per rilanciare l’economia, in Italia come all’estero. Ebbene, il rilancio culturale nell’epoca del digitale passa inevitabilmente da quello tecnologico. Innovare, rinnovare le strutture e adeguare i contenuti ai contesti digitali sono le chiavi per eccellere e diventare profittevoli anche nel settore della cultura, e dell’arte.

Il restyling
La Tate Modern di Londra si conferma ancora una volta esempio virtuoso. Il suo recente restyling (la nuova Tate ha inaugurato lo scorso giugno) ha contribuito a catalizzare ulteriormente l’attenzione del pubblico. La Tate, per chi non ne fosse al corrente, è il museo d’arte moderna e contemporanea più visitato al mondo e si stima che ogni anno attiri oltre 5 milioni e mezzo di visitatori. Una struttura a 360 gradi dove è possibile visitare una sterminata collezione permanente, mostre temporanee, pranzare, acquistare merchandise o semplicemente trascorre del tempo.

Vecchio e nuovo
La nuova ala del museo è opera dello studio di architetti Herzog & de Meuron. Il nuovo edificio, chiamato Switch House, offre alla Tate 22.492 mq. adibiti a spazi espositivi, sale di formazione, laboratori, uffici, ristoranti, spazi commerciali, terrazze panoramiche, nonché un parcheggio e spazi pubblici all’esterno. Per progettare l’espansione Herzog & de Meuron hanno collaborato con il designer Jasper Morrison e con l’architetto del paesaggio Günther Vogt, ricreando di fatto il team che nel 1995 concepì il progetto originario della Tate Modern. Si tratta dell’edificio culturale più importante realizzato nel Regno Unito negli ultimi vent’anni. Il building principale, situato nell’ex centrale elettrica di Bankside, aveva aperto al pubblico nel maggio del 2000. La portata del progetto di ristrutturazione include lavori di rinnovazione dell’edificio esistente e la creazione di un ampliamento di oltre dieci piani. Il costo totale del progetto si aggira intorno a 260 milioni di sterline.
La nuova Tate Modern è stata inaugurata in una nuova veste, che riunisce le opere più amate provenienti dalla sua collezione e nuove acquisizioni. Con uno spazio espositivo ampliato del 60%, la galleria di arte moderna più famosa del mondo presenta oltre 250 artisti provenienti da circa 50 paesi, esplorando l’evoluzione dell’arte, dagli atelier e salon dove nacque il modernismo, fino ai più recenti progetti interattivi e sociali realizzati in tutto mondo.

Collezione da 70mila pezzi

La Tate Modern, per citare alcune cifre interessanti, gestisce una collezione nazionale sempre crescente di oltre 70.000 opere, acquistate e conservate nell’interesse comune e esposte in diverse sedi nel Regno Unito e nel mondo. Chris Dercon, direttore Tate Modern, ha dichiarato che: “L’arte è una delle forme del comportamento umano più dinamiche e impegnate e oggi le persone che entrano in un museo non cercano di evadere dalla propria vita, ma vogliono avvicinarsene. La nuova Tate Modern sarà molto di più di un ricettacolo d’arte, sarà un punto di incontro tra gli esseri umani.”
A proposito di luoghi in cui incontrare persone e viverle, la Turbine Hall è il cuore della Nuova Tate Modern, con, da una parte, i sei piani dell’esistente Boiler House e dall’altra i dieci piani della nuova Switch House che si eleva sopra i Tanks. Ci sono anche nuovi spazi urbani sul lato sud-ovest dell’edificio, che completano la metamorfosi del sito trasformandolo da un luogo storico industriale e chiuso a uno spazio pubblico e aperto. Nella zona dei Tanks è operativo il nostro Andrea Lissoni, ex direttore artistico dell’Hangar Bicocca Pirelli che a Londra si occupa principalmente di performance. Il suo compito è quello di rintracciare gli artisti più interessanti al mondo per metterli in mostra in questo spazio unico.

Da Picasso a Beuys
Infine, in esposizione nella collezione permanente che potete visitare gratuitamente, troverete opere iconiche realizzate dalle principali figure del XX secolo, come Pablo Picasso, Joseph Beuys e Mark Rothko, fino ad artisti contemporanei di altissimo livello come Saloua Raouda Choucair, Meschac Gaba o Cildo Meireles. Da pochi mesi sono state presentate per la prima volta anche alcune delle nuove acquisizioni, da un’installazione composta da capelli e paraurti di Sheela Gowda (n.1957, India), a una stanza piena di giganteschi sacchi di iuta di Magdalena Abakanowicz (b.1930, Polonia NELLA FOTO) a un coinvolgente film su multischermo di Apichatpong Weerasethakul (b.1970, Thailandia), palma d’oro al Festival di Cannes.
Insomma la nuova Tate Modern è il tempio dell’arte moderna e contemporanea mondiale. Nuovi spazi, nuove opere, servizi e agevolazioni, per un’esperienza totalizzante, immersiva, gratificante. Una visita è d’obbligo, in attesa delle aste di Christie’s e Sotheby’s di ottobre, delle Italian Sales, e della fiera Frieze che apriranno nuovamente le danze sul mercato dell’arte.
Camilla Prini

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