Tempi duri per i paperoni

La crisi non risparmia nessuno. Secondo l’ultimo rapporto Ubs/Pwc, il 2015 ha segnato una battuta d’arresto nel processo di creazione di ricchezza dei miliardari, che è
complessivamente diminuita di 300 miliardi di dollari, a quota 5.100 miliardi. Le cause principali di questa dinamica sono da ricercarsi nel trasferimento di attivi all’interno delle famiglie, nella deflazione dei prezzi delle materie prime e nell’apprezzamento del dollaro statunitense. Il patrimonio medio dei miliardari è sceso da 4 miliardi netti
miliardi a 3,7 miliardi e su base netta gli Stati Uniti hanno registrato solo 5 nuovi miliardari nel 20151.
Per contro, l’Asia ha annoverato un nuovo miliardario ogni tre giorni, con oltre la metà dei 113 nuovi miliardari totali provenienti dalla Cina.
Il rapporto fa seguito alle precedenti edizioni del Billionaires Report di UBS/PwC, pubblicate a maggio e dicembre 2015. In base all’ultima edizione del rapporto, stiamo per assistere al trasferimento di ricchezza di maggiori dimensioni nella storia dell’umanità. Nell’arco di appena 20 anni, circa 460 miliardari trasferiranno ai propri eredi patrimoni per 2.100 miliardi, un importo pari al Pil dell’India. Per la maggior parte delle
giovani economie asiatiche, dove più dell’85% dei miliardari è di prima generazione, si tratterà della prima trasmissione di ricchezza miliardaria in assoluto.

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