Il private banking entra in una nuova fase

Una crescita media annua del 2,8% dal 2010 in avanti. Sono i numeri dell’avanzata del private banking nel nostro Paese secondo l’analisi presentata al Forum annuale dell’Aipb dal direttore scientifico dell’associazione Stefano Vecchi. “Ora siamo entrati in una fase più complicata, nella quale occorre avere un atteggiamento propositivo per continuare a crescere”, ha aggiunto l’esperto.
Il presidente di Aipb, Fabio Innocenzi, ha fatto il punto sulla situazione delle finanze familiari nel nostro Paese, per poi lanciare un invito ai player del mercato. “Non limitiamoci ad agire solo per minimizzare i rischi negli investimenti, sforziamoci di veicolare i risparmi a sostegno dell’economia italiana.
“In questi anni le reti di consulenti hanno anticipato le principali innovazioni normative e di mercato: ora ci attendono nuove iniziative legislative che non ci troveranno impreparati”, è stata la risposta di Matteo Colafrancesco, presidente di Assoreti. “Partiamo dai punti di forza della nostra offerta, capace di resistere anche ai venti contrari del mercato, per aiutare la clientela a investire in maniera efficiente per il proprio futuro”. Si è rivolto a quello che ci attende nei mesi e negli anni a venire anche il discorso di Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, che ha sottolineato l’importanza di fornire risposte adeguate alle differenti tipologie della clientela”. L’evoluzione tecnologica, è la sua convinzione, non costituisce una minaccia, “bensì un’opportunità per migliorare la qualità del servizio”.

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