La sfida dell’innovazione

“Guidare il cambiamento: il Private Banking e l’industria dei servizi d’investimento” è il tema scelto dall’Aipb (Associazione italiana private banking) per il XII Private Banking Forum. Ne abbiamo parlato con il presidente Fabio Innocenzi.

Il private banking probabilmente è il settore della finanza che meno è stato interessato da innovazione negli ultimi anni. Cosa attendersi da qui in avanti?
In realtà anche il contesto in cui si colloca il settore del private banking è interessato da profondi cambiamenti. L’investimento in tecnologia sta progressivamente modificando la natura dell’offerta e la relazione con il cliente cambiando il ruolo dei canali fisici e personali così come li conosciamo oggi.
La normativa, stringente nel tutelare gli interessi degli investitori, pone nuovi vincoli nell’individuazione della gamma di prodotti da proporre alla clientela. Da ultimo, i cambiamenti strategico-organizzativi e di modello di business che alcuni importanti gruppi bancari stanno mettendo in atto negli ultimi tempi stanno già mostrando un cambiamento dello scenario competitivo italiano.

A suo avviso, si va verso un consolidamento dell’offerta?
In futuro gli operatori di private banking tenderanno sempre più ad avere caratteristiche comuni e a lavorare “a grappolo”. Il contratto di promotore finanziario verrà offerto non solo dalle reti di promozione ma anche da boutique, banche estere ed alcune società Private di banche italiane. Essendo stato “sdoganato” il mestiere Private per il promotore, l’offerta di contratto di dipendente o di promozione diventerà un’alternativa per gestire la struttura di costo e la flessibilità della stessa.
Le boutique aumenteranno di numero, avranno anche dimensioni molto piccole e saranno sempre più numerose quelle che lavoreranno in tandem con i gruppi bancari. Le boutique si specializzeranno sempre più in settori di nicchia proponendo al proprio cliente di usare in contemporanea le grandi strutture Private per le attività che non sono oggetto della propria specializzazione.
Alcune banche italiane, di dimensioni minori e di minore specializzazione, faranno scelte di alleanza con operatori grandi.

Che impatto potrà avere la Mifid II?
Il quadro normativo sembra aver preso atto del fatto che il private banking sta affermandosi come industria a se stante: l’aspetto regolamentare sembra avviato a tracciare a sua volta elementi di differenziazione e Mifid II potrebbe rafforzare gli elementi distintivi del private.

Luigi dell’Olio

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