Gestione a 360 gradi

Buone consistenze patrimoniali, focus sull’innovazione, rilevanti afflussi sulle gestioni patrimoniali, attenzione agli affari di famiglia. Banca Euromobiliare sta proseguendo con il progetto di integrazione delle procedure dispositive al processo di consulenza. Parla il direttore generale Giuseppe Rovani.
Come sta andando il 2016 per Banca Euromobiliare?
Il bilancio è positivo e sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti finora. Abbiamo continuato a investire per la crescita focalizzando l’attenzione sul reclutamento di professionisti con una consolidata esperienza nella gestione dei grandi patrimoni perché, da sempre, garantiamo ai nostri clienti un livello di servizio ai vertici del sistema in termini di qualità ed efficienza. Nei primi nove mesi del 2016 le consistenze patrimoniali dei clienti esclusi gli impieghi risultano in aumento, +3,5%, passando da 9.683 mln di euro di fine dicembre 2015 a 10.017 mln a fine settembre 2016, mentre la raccolta netta è pari a 474 mln. Le consistenze gestite registrano un incremento in valore assoluto di 220 mln e una sostanziale stabilità in termini di incidenza percentuale, già molto elevata rispetto al mercato, circa 68,5% sul totale delle consistenze. Inoltre registriamo rilevanti afflussi sulle gestioni patrimoniali, grazie anche al successo del nuovo servizio di gestione portafoglio multilinea Portfolio Suite, lanciato nella seconda parte del 2015, che valorizza oltre 1,2 mld di masse.
Dal vostro osservatorio come sta evolvendo il mondo del private banking, sempre più orientato alla personalizzazione dei servizi?
I trend evolutivi registrati in questi ultimi anni ci portano a considerare da un lato le scelte allocative in tema di gestione degli asset complessivi non solo finanziari del cliente, a porre un focus sul passaggio generazionale e a incoraggiare le banche private a ripensare il proprio modello di servizio per avvicinarlo alle esigenze dei clienti target di domani. Catturare e trattenere le nuove generazione è un tema collegato ala digitalizzazione: offrire servizi che vadano di pari passo con i nuovi clienti private e con i nuovi imprenditori e le loro famiglie, molto spesso articolate nelle relazioni e negli interessi, mantenendo elevati livelli di offerta, rappresentano i temi cardine nel mercato del private banking per i prossimi anni. I millennials, ad esempio, vogliono che i loro investimenti rispecchino i valori di attenzione all’ambiente e alla società e pertanto richiederanno strategie di portafoglio e scelte di investimento in grado di generare un impatto ambientale o sociale positivo, insieme a un ritorno finanziario.
La vostra offerta di prodotti e servizi in che direzione si sta orientando e su cosa state investendo?
In 40 anni di attività nel private banking, abbiamo sviluppato una profonda esperienza nei servizi di investimento ed un’elevata specializzazione nelle gestioni patrimoniali personalizzate e nella consulenza finanziaria evoluta per la tutela e la valorizzazione nel tempo del patrimonio dei nostri clienti. Per questo motivo continueremo a investire per dotarci di modelli e di strumenti sempre più innovativi per la gestione del rischio e per il controllo della volatilità. Anche per l’anno in corso ci proponiamo di essere il partner finanziario di riferimento per i nostri clienti per la gestione professionale del patrimonio personale e familiare. Lo facciamo attraverso i servizi di advisory, i nostri relationship manager, le nostre filiali e centri finanziari dedicati al private banking e, grazie ai servizi di corporate & finance advisory e una stretta sinergia con le competenze specialistiche offerte dal gruppo Credem, siamo in grado di affiancare manager e imprenditori nello sviluppo e nella continuità delle attività imprenditoriali. La continua ricerca di soluzioni di wealth management dedicate alla clientela di elevato standing ha spinto Banca Euromobiliare a implementare ulteriormente l’offerta del servizio di gestione di portafogli attraverso l’introduzione di una gestione patrimoniale multilinea a ombrello, la PortfolioSuite. Nonostante uno stock complessivo di oltre 2 mld di euro in gestioni patrimoniali articolato su 66 linee, nel corso del 2016 continueremo a far evolvere ulteriormente il servizio PortfolioSuite con l’introduzione di nuove linee di gestione e nuove strategie di investimento.
La tecnologia sta cambiando l’offerta, soprattutto in visione prospettica quando si tratta di gestire le nuove generazioni. Voi come la state strutturando?
Per i prossimi anni confermiamo gli investimenti in tecnologia e innovazione di processo con l’obiettivo di sviluppare soluzioni utili a semplificare le attività operative di raccolta ordini e di collocamento, per supportare la prestazione del servizio di consulenza e per comunicare con la clientela, attuale e prospettica, attraverso strumenti digitali. Infatti, dopo un biennio 2015-2016 ricco di novità, come il nuovo sito web (www.bancaeuro.it), il nuovo internet banking, la nuova App mobile e la piattaforma di vendita (c.d. Hub) integrata con il processo di consulenza secondo una valutazione di adeguatezza multivariata, proseguiremo con il progetto di integrazione delle procedure dispositive al processo di consulenza.
Dai dati Aipb risulta che i clienti stanno mettendo più prodotti assicurativi nei portafogli. Quali tendenze in atto vede?
Negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito a una rivalutazione complessiva delle soluzioni assicurative, in particolar modo per i servizi multiramo. Diversi sono i fattori che contribuisco a rendere più complessa la gestione dei grandi patrimoni, come ad esempio la situazione macroeconomica e geopolitica di difficile interpretazione, esigenze familiari sempre più complesse, tassi di interesse costantemente bassi. Per affrontare razionalmente questo momento, sono indispensabili competenze e strumenti giusti: sul mercato vi sono soluzioni assicurative che, considerato il contesto, coniugano esigenze di protezione e di investimento di lungo periodo del cliente, nel rispetto del profilo di rischio. Anche i nostri clienti, da diversi anni, stanno apprezzando le opportunità di investimento e di protezione che i prodotti assicurativi offrono, sia in termini di diversificazione che di efficienza operativa, con una serie di ottimizzazioni adattabili anche in materia di passaggio generazionale.
Quali sono le sue principali passioni?
La passione principale rimane il lavoro, unita alla buona lettura, anch’essa però riconducibile in buona parte a tematiche professionali sia in termine di saggistica che di narrativa. Curo la forma fisica frequentando palestra e praticando sport tra i quali lo sci, il mio preferito, e mi rallegro al pensiero che tra poco inizierà la nuova stagione invernale.
Come la sua indole ha influenzato le sue scelte professionali?
Mi riconosco una buona dose di determinazione e di attitudine al cambiamento che mi hanno certamente aiutato in ogni passaggio professionale caratterizzato da scelte di forte discontinuità tra loro. Ho diretto aziende, sempre del settore bancario, molto diverse e con complessità differenti, animato da una forte curiosità al nuovo e spinto da un orientamento al risultato, che hanno reso più piacevole le nuove sfide professionali. Sono stato anche supportato dalle mie inclinazioni infantili. Da bambino, mentre tutti i miei amici sognavano di diventare pompiere, poliziotto o astronauta, io volevo diventare un bancario e alla fine sono soddisfatto di come è andata.

Francesca Vercesi

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