Scambio automatico a rischio privacy

Lo scambio automatico di informazioni tra i Paesi non in black-list solleva dubbi di privacy. E’ il messaggio emerso nel corso di un convegno tenuto ieri dalla Banca del Ceresio a Lugano, di cui parla il Corriere del Ticino in edicola.
Da quest’anno si iniziano a raccogliere i dati in vista della partenza vera e propria nel 2018. Per la Svizzera non ci saranno solo i Paesi dell’UE come interlocutori, ma anche altri 31 Stati Ocse, con i quali gli accordi di scambio partiranno tra il 2018 e il 2019.
“Nello scambio vengono coinvolte anche giurisdizioni che non sono considerate ‘veramente libere’ (secondo la definizione di freedomhouse.com), come Messico, Cina, Turchia, Russia: questo potrebbe creare rischi per le persone coinvolte”, ha spiegato Franco Polloni, direttore generale dell’istituto.

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