Tre dei migliori hedge fund al mondo sono algoritmi

A consacrare definitivamente la finanza digitale è stata l’inclusione degli hedge fund digitali nella lista dei ‘best performer’ del settore stilata da Lch Investments, società di proprietà del gruppo Edmond de Rothschild. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agi, infatti, sono stati ammessi nella prestigiosa classifica, gli hedge fund basati sulle cosiddette “systematic strategies” che hanno conquistato la terza, la quinta e la ventesima posizione, occupate rispettivamente da DE Shaw, Citadel e Two Sigma, tutti gruppi che incentrano le loro attività sul trading algoritmico.

I fondi più tradizionali, nel frattempo, arretrano: un peso massimo come Paulson & Co è scivolato, ad esempio, dalla settima alla tredicesima posizione, dopo aver incassato nel 2016 una perdita netta di tre miliardi di dollari. Lansdowne Partners, Maverick e Highfields sono invece usciti dalla top 20. E a rendere obsoleti gli hedge fund tradizionali non è certo solo la possibilità di programmare le operazioni. A fare la vera differenza è la capacità di gestire in maniera rapida ed efficiente enormi quantità di dati.

Inoltre, aggiunge ancora l’Agi, i tre maggiori fondi digital valgono insieme il doppio di Soros. De Shaw, Citadel, Two Sigma e Alpha Fund (un hedge fund digitale parte della galassia Bridgewater) negli ultimi dieci anni, secondo i calcoli del Financial Times, hanno garantito ai loro investitori utili pari, complessivamente, a 90 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra pari a più del doppio dei 41,8 miliardi di dollari che il fondo di George Soros ha guadagnato dal 1973 in poi.

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