Skipper dei mercati

Il gruppo Cariparma Crédit Agricole si sta concentrando sul segmento private. A parlare dei prossimi progetti in materia è Valerio Bottazzoli, che da febbraio 2017 è il responsabile della divisione private banking. Prima di raggiungere questa posizione, è entrato come responsabile commerciale retail in Crédit Agricole Cariparma nel 2011 per le regioni Lombardia, Piemonte, Liguria ed è diventato direttore Retail della controllata Crédit Agricole Friuladria dopo due anni. La divisione punta ad arrivare alla fine del 2020 con una crescita delle masse a doppia cifra.

Cosa porta lei nella divisione private, alla luce dell’esperienza acquisita nei suoi precedenti ruoli?

Nel tempo ho potuto sperimentare modelli di servizio differenti. Ho lavorato nel commerciale cercando di non tralasciare le dinamiche legate ai processi. Questo mi permette di approcciare la divisione in cui sono arrivato, che ho trovato già ben avviata sotto il profilo commerciale, operando più dal punto di vista di organizzazione strutturale con l’obiettivo di ottimizzare la parte progettuale e procedurale, sempre con la massima attenzione rivolta all’evoluzione digital.

 

Quali sono gli obiettivi del gruppo per l’Italia?

Il piano a medio-lungo termine prevede tra i suoi assi prioritari l’implementazione del nuovo progetto cliente e il rafforzamento della dinamica di crescita dei core business. In questo contesto effervescente e in continua evoluzione, l’ambizione del private banking del gruppo Crédit Agricole è arrivare alla fine del 2020 con una crescita delle masse a doppia cifra, assieme al potenziamento della nostra presenza sul  territorio, come ad esempio nelle province  di Verona e Genova.

 

Il mondo del private è molto affollato oggi. Come distinguersi?

Flessibilità, personalizzazione e multi-canalità: queste le parole chiave del nostro essere private banker. La nostra offerta di prodotti e servizi contempla, oltre a un’ampia selezione di sicav multimanager (abbiamo accordi di collocamento con 19 fra le più prestigiose case di gestione a livello internazionale), un ventaglio di soluzioni wrapper (unit linked, multiramo e gestioni patrimoniali con un grado crescente di delega e personalizzazione) realizzate in collaborazione con le società di risparmio gestito e assicurative del gruppo Crédit Agricole. L’avvento ormai prossimo di Mifid II comporterà una serie di innovazioni. In quest’ottica, la nostra offerta si è arricchita del servizio di consulenza a remunerazione esplicita “c.d. Soluzione Valore Plus” che opera già nella logica delle “fee on top”. Questo servizio prevede una consulenza sugli investimenti personalizzata, con servizi dedicati quali l’analisi periodica del portafoglio da parte di esperti, relazioni settimanali sull’andamento dei mercati, proposte finanziarie personalizzate.

 

Vi fa paura la rivoluzione tecnologica, tra roboadvisor, piattaforme fintech molto aggressive che abbassano i costi dei servizi e colossi dei big data?

Il contesto è sicuramente in forte evoluzione e ci saranno delle “discontinuità” rispetto alle prassi odierne; il costo del servizio dovrà sempre più essere giustificato da un tangibile valore riconosciuto dal cliente.

Siamo quindi fortemente impegnati ad accelerare l’evoluzione tecnologica dei nostri servizi (consulenza a distanza, vendita fuori sede, reportistica integrata, comunicazione finanziaria), ma orientata a valorizzare sempre di più l’agito professionale dei nostri banker e la soddisfazione dei loro clienti. Non trascuriamo comunque di presidiare ambiti di business più “di nicchia”; da inizio maggio abbiamo avviato una filiale virtuale con consulenti specializzati nella gestione del risparmio che potranno dialogare a distanza con i clienti (web collaboration) e stiamo progettando una linea di prodotti WM che include la “tecnologia” robo-advisor per servire i segmenti di clientela più evoluti a taglio millenial/mass-affluent.

 

Quali sono le sue passioni e i temi distintivi del suo carattere che la aiutano a ricoprire il ruolo?

Amo il mare e soprattutto la nautica. Spesso mi ritrovo a fare riflessioni sulle similitudini che esistono tra la leadership in azienda e quella a bordo di un’imbarcazione a vela; un buon comandante in mare non lascia nulla al caso, verifica con cura l’attrezzatura, le condizioni meteo, stabilisce una rotta per raggiungere un obiettivo.

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